Atalanta, è un momento no: ora vedremo
gli obiettivi del club

Il commento. Perdere con l’Inter ci può stare, ma perdere come ieri fa male. C’è anche un autogol in una partita segnata dalle palle perse e da incertezze in difesa. Peccato perché i primi venticinque minuti avevano visto l’Atalanta padrona del gioco, fino al rigore trasformato da Lookman, in seguito all’atterramento di Zapata da parte di De Vrij.

La partita pareva indirizzata nel modo giusto e come ci si aspettava: tolti gli infortunati de Roon e Toloi, in campo è scesa una delle formazioni migliori possibili (che recuperava diversi titolari dopo l’azzardato turnover di Lecce, con le conseguenze che sappiamo), Koopmeiners e Palomino prima dell’1-0 avevano già impegnato Onana, ponendo le premesse per il vantaggio, meritatissimo, firmato dall’attaccante anglo-nigeriano. Ma poi è uscita l’Inter e Dzeko – confermatosi bestia nera – ha rimesso il risultato in equilibrio sorprendendo la retroguardia bergamasca, dopo che già pochi minuti prima il bosniaco l’aveva messa in allarme avventandosi su un pallone che con freddezza e un pizzico di brivido Palomino era riuscito a sottrargli.

Quel Palomino che ieri ha vissuto un’altalena di emozioni: prima il rientro a sorpresa dal 1’ (a causa del mal di schiena di capitan Toloi che ha dovuto dare forfait prima che iniziasse la gara), nella ripresa l’autorete di testa in occasione del 3-1 dei nerazzurri milanesi e successivamente il bel gol – incornata in tuffo – del 2-3 per provare a riaprire la sfida. E se alla fine è risultato vano, ha almeno avuto il pregio di risvegliare gli uomini di Gasperini per tentare la riscossa dopo l’uno-due subito in sei minuti (sulla rete del 2-1, ancora di Dzeko, Maehle ha cercato di rinviare, senza riuscirci).

Nella seconda parte della ripresa l’Atalanta ha assediato l’area avversaria, con impeto più che con lucidità. E chissà che piega avrebbe magari preso l’incontro se al 9’ del secondo tempo, ancora sull’1-1, Zapata non avesse sprecato un’occasione propizia calciando sul fondo da buona posizione. È andata male (ed è la terza volta di fila, ahi...): era importante almeno non perdere per andare alla sosta più tranquilli. Ora vedremo cosa deciderà di fare la società dopo l’invito di Gasperini a fissare con chiarezza gli obiettivi stagionali, soprattutto sui giocatori cui dare spazio affinché non si creino tensioni in uno spogliatoio affollato.

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