Christmas Match
che sia una festa
del calcio

Altro che Bianco Natale. È un Natale in bianco quello dell’Atalanta. E per far nevicare nerazzurro a Santo Stefano la Dea dovrebbe attraversare il cielo del campionato con l’eccezionalità di una cometa. Altrimenti sarà Bianconero Natale, per la gioia dei tanti juventini che contribuiranno al tutto esaurito dello stadio di Bergamo (quantomeno è assicurato che, comunque vada, sorrideranno le casse della società).

In condizioni ordinarie, cioè con la squadra al completo, sarebbe forte la speranza di digerire il panettone e fare magari un bel brindisi alla ritrovata vittoria in serie A – dopo 17 anni – su quella bestia nera che è la Vecchia Signora. Una strega che sembra avere imprigionato i nerazzurri in una sorta di incantesimo. Che nelle precedenti due stagioni ha però cominciato a vacillare, sotto le Mura: è finita 2-2 in entrambe le partite.

Stavolta – senza il guerriero de Roon a centrocampo e senza due colonne della difesa come Toloi e Palomino – ci si deve appellare come non mai a un’invenzione di quel mago che tante volte si è dimostrato Gasperini. E a una reazione d’orgoglio e di furore di quelle che hanno reso epica la storia dell’Atalanta. Ma forse non basterà se non si combinerà con una congiuntura stellare juventina particolarmente negativa (e per questo a sua volta eccezionale): Ronaldo in panchina (Allegri ha lasciato intendere che già a Bergamo ci sono buone probabilità di farlo riposare) e i compagni distratti e appagati, spinti magari ad affrontare l’impegno sottogamba, forti del vantaggio maturato sul Napoli e del titolo simbolico di campioni d’inverno. Ma chi ci crede? La Juve bene o male la conosciamo tutti. Non illudiamoci troppo.

Però una prova di carattere da parte dell’Atalanta è legittimo aspettarsela e, comunque, una buona prestazione raddrizzerebbe, per le motivazioni e lo spirito, il Natale offuscato dal sabato nero di Genova: Atalanta-Juventus in fondo è il nostro Christmas Match (con tanto di maglia celebrativa), festeggiamolo come si deve, che già di per sè trascorrerlo con i campioni d’Italia e un Pallone d’oro (che giochi o sieda in panchina) rappresenta un pomeriggio speciale.

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