Giusto puntare
sulla Coppa Italia
E grande «Gallo»

L’Atalanta entra ed esce dalla zona Champions. E fa soffrire i suoi tifosi più intransigenti e soggetti all’euforia generata dal sogno di traguardi stellari, per non dire galattici visto che fra poco più di due settimane inizierà la doppia sfida con il Real Madrid. Il rocambolesco pareggio con il Torino restituisce un sesto posto in classifica che comunque non consola il popolo nerazzurro, mentre dovrebbe stare più sereno.

È evidente, e non ci stuferemo di ribadirlo, che in tempi di pandemia – e di due partite a settimana – la stagione scorre liquida (per usare un’immagine in voga in queste settimane) senza la minima solidità di una certezza. Sulla carta l’Atalanta resta in corsa per lo scudetto che molti sognatori vorrebbero fosse inseguito con più convinzione. Realisticamente lo scudetto di Bergamo sarà centrare un posto in Champions League per la terza stagione di fila. Ma è giusto credere che quest’anno un trofeo lo si possa portare a casa.

Quel trofeo è la Coppa Italia, per la quale si sono probabilmente sacrificate energie nervose e concentrazione nel 3-3 con i granata. Se il sacrificio servirà a eliminare il Napoli mercoledì nel ritorno di semifinale, tutti vedranno più limpido il bicchiere mezzo pieno. Poi Juve o Inter farà lo stesso: nell’era Gasperini l’Atalanta ha già sconfitto tutte le big in Italia. In una finale secca non partirà battuta. Anzi, si preoccupino gli avversari sulla poltrona del «dentista», per rievocare la definizione, geniale, coniata da Pep Guardiola a proposito della squadra bergamasca. Gasperini per primo sembra determinato a conquistare la Coppa Italia: ci sono tutte le premesse per pronosticare una grande Atalanta contro un Napoli che invece sta vacillando. E rischia di non poter contare su un baluardo della difesa come Koulibaly, in bilico per via del Covid. La tensione verso l’obiettivo farà passare la stanchezza, legittima, emersa contro il Toro. A proposito del quale, ci leviamo il cappello di fronte al fair play del «Gallo» Belotti, celebrato da tutta la stampa per aver evitato a Romero un’ammonizione, informando l’arbitro che non aveva subito fallo dal difensore atalantino ma era inciampato. Belotti è bergamasco (di Gorlago) e l’orgoglio per lui è quindi doppio: che bello sarebbe avere una persona così in maglia nerazzurra. Bravo l’AlbinoLeffe ad averlo lanciato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA