Missione compiuta, ma ora più attenti in fase difensiva

L’Atalanta fa il suo dovere (concedendosi pure qualche distrazione, come sulle due reti avversarie) e vince 5-2 la partita più facile nella volata per un posto nella prossima Champions League. Tornare senza bottino pieno dal Tardini dopo la sfida con un Parma già retrocesso e falcidiato da infortuni e squalifiche sarebbe stato difficile da digerire. Ma l’affidabilità dei nerazzurri – fatto salvo qualche mezzo passo falso come i recenti pareggi con Roma e Sassuolo – non è in discussione se valutiamo l’intero arco del campionato. E soprattutto nell’era Gasperini ci hanno abituato a non sbagliare lo sprint delle ultime giornate, sfoderando gironi di ritorno in crescendo.

Il secondo posto tiene bene, considerando che ora c’è una partita in meno da giocare (ne restano tre al termine), e andrà consolidato contro il Benevento mercoledì e il Genoa sabato, altre due gare abbordabili prima del duello conclusivo con il Milan, il match sulla carta più difficile sul cammino dell’Atalanta, che con altri sei punti potrebbe però presentarsi al cospetto dei rossoneri già in Champions.

Abbiamo scritto «sfide abbordabili» con Benevento e Genoa alla luce della marcata differenza di valori tecnici oltre che guardando la classifica, ma bisognerà stare attenti perché qualche insidia due squadre ancora in lotta per la salvezza, affamatissime di punti, la covano sempre. Gasperini ieri ha dosato le forze, tornando ai cinque cambi, e nella ripresa – con la squadra in vantaggio per 2-0 – si è potuto permettere di far rifiatare un Malinovskyi ancora in gran spolvero (suo il gol che ha sbloccato il risultato) e l’ha sostituito con Miranchuk, bravo a imitare l’ucraino chiudendo il conto delle marcature nei minuti di recupero.

L’Atalanta sta bene fisicamente e di testa, anche se nelle prossime partite servirà un pizzico di attenzione in più nella fase difensiva per evitare brutte sorprese. Se c’è invece un motivo di apprensione, sta nell’udienza odierna di Gasperini al Tribunale antidoping per il diverbio di febbraio a Zingonia con un ispettore. Speriamo che il giudice non calchi la mano: il tecnico rischia una squalifica di venti giorni e in questo momento proprio non ci vorrebbe

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