L’assistenza domiciliare dà risposte a molti bisogni

Infermieri professionali. Servizio complesso, l’operatore deve adeguarsi ai diversi contesti e all’energia necessaria nella formazione della famiglia.

Fino a due anni fa a livello nazionale, il territorio, era un ambito di cura e assistenza poco considerato e conosciuto, mentre ora è il perno del ragionamento per un nuovo sistema di cura. Fra i servizi attivi c’è l’Assistenza domiciliare integrata (Adi). Nel 2003 l’Adi in Lombardia è stata esternalizzata ad enti erogatori privati accreditati e da allora ha subito profonde mutazioni e miglioramenti, assicurati dalla flessibilità degli erogatori e dal contesto normativo. Si è riusciti ad assicurare la copertura sulle 24 ore per i pazienti in carico al servizio di cure palliative domiciliari (Ucp-Dom). I servizi di assistenza domiciliare sono diffusi capillarmente a rete su tutto il territorio; gli enti gestori hanno un’organizzazione tempestiva e solida, garantita da infermieri esperti e competenti.

In Lombardia circa 100.000 persone ogni anno beneficiano dell’assistenza domiciliare e i numeri sono in continua crescita, sono persone non trasportabili, fragili e con pluri-patologie. Al domicilio è possibile garantire interventi assistenziali prescritti da infermieri in stretta condivisione con il medico di medicina generale o altri professionisti coinvolti in cure complesse. Alcuni esempi sono l’assistenza alla persona con lesioni, portatrice di protesi e ausili o in fase terminale. Per esse, l’unica alternativa possibile sarebbe il ricovero ospedaliero o in strutture territoriali con conseguente disagio dell’assistito e della famiglia nonché un aumento dei costi per il Sistema Sanitario Regionale.

L’assistenza al domicilio non solo permette di coinvolgere le comunità locali nella risposta al bisogno delle famiglie con soluzioni concrete e sostenibili, ma contribuisce ad affrontare le difficoltà di risposta ai bisogni di salute pubblica sia aggravati dalla pandemia da Covid-19 sia dalle difficoltà della medicina territoriale

L’Adi è un ambito che favorisce la cura facilitando l’instaurarsi della fiducia fra il professionista infermiere, il paziente e la famiglia. È gradita alle famiglie perché è centrata sui bisogni del paziente e del nucleo famigliare. L’attività svolta dal servizio di Adi è attivata dal medico di medicina generale o specialista ospedaliero ed è caratterizzata da prestazioni assistenziali come medicazioni, infusioni, prelievi ematici, somministrazione di terapie ecc., in modo continuativo o occasionale, e si diversifica dalla figura dell’Infermiere di famiglia e comunità proprio per questo aspetto.

L’assistenza al domicilio non solo permette di coinvolgere le comunità locali nella risposta al bisogno delle famiglie con soluzioni concrete e sostenibili, ma contribuisce ad affrontare le difficoltà di risposta ai bisogni di salute pubblica sia aggravati dalla pandemia da Covid-19 sia dalle difficoltà della medicina territoriale. Il servizio è complesso e l’infermiere deve adeguarsi ai diversi contesti di ogni domicilio e all’energia che, talvolta, bisogna investire nella formazione della famiglia che è parte integrante dell’equipe di cura; ciò si pone alla base della soddisfazione che gli infermieri traggono dal proprio lavoro. Tale gratificazione scaturisce dalla possibilità di lavorare bene e umanamente, nonché dal riconoscimento degli assistiti e delle loro famiglie che si sentono ascoltare, aiutate ed a proprio agio nell’ambiente abitativo.

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