Addio Frigerio, mise il «turbo» alla Gilera

MOTOICLISMO. La sua elaborazione fece volare il «quattro tempi» brianzolo. Poi fece lo stesso col leggendario «due tempi» Puch.

Questo triste autunno continua a procurare sgomento tra gli appassionati di motociclismo fuoristrada. Dopo le ravvicinate scomparse dei tre esponenti della Scuderia Norelli Mario Breviario, Caterina Bonsi Casartelli e il presidente Massimo Sironi, ieri si è spento un personaggio molto conosciuto e molto apprezzato, oltre che per la competenza, anche per la sua cordialità e simpatia: Luigi Frigerio. Aveva 82 anni, ha lottato a lungo contro una inesorabile malattia.

La vita

Era nato ad Arcore, nel 1941, ma era sempre vissuto nella Bassa Bergamasca, fra Treviglio e Canonica d’Adda. Insieme al fratello Piero, più giovane di cinque anni, aveva dato un’impronta memorabile alla regolarità degli anni Sessanta e Settanta dando vita alle Gilera Frigerio, una mirabile elaborazione del mezzo quattro tempi della casa brianzola. Nel 1969, quando i mezzi con motore a due tempi si rivelarono più competitivi rispetto ai quattro tempi, i Frigerio decisero di importare l’austriaca Puch, moto davvero performante che aveva dato spettacolo nel Campionato europeo e, dalle nostre parti, alla Valli Bergamasche. Così , nel ’76, ne realizzarono la loro versione, denominata Puch Frigerio. Vennero presi accordi con alcuni dei piloti più forti, campioni come Alessandro Franco Gritti, Bernardino Gualdi, Sergio Belussi, Bruno Birbes, Gino Perego, Osvaldo Scaburri, Gianangelo Croci, Luigi Medardo, e fioccarono i successi. Dal 1988 i fratelli Frigerio, con la Fpm, acronimo di Frigerio preparazione moto, con sede a Canonica, misero a disposizione degli appassionati la loro esperienza e la possibilità di trovare ricambi, assistenza e restaurare il loro mezzo.

La salma di Luigi Frigerio si trova presso la camera mortuaria della Rsa Anni Sereni di Treviglio, i funerali si terranno domani alle 10,30 presso la Chiesa Conventino di Treviglio.

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