Atalanta, tiri più mirati grazie a Ilicic
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In due gare (Chievo e Parma) precisione salita dal 16 al 44 e 47%. E dietro oltre 140 passaggi in tre.

La rotonda vittoria dell’Atalanta contro il Parma di sabato sistema la classifica e riporta il sorriso tra i tifosi orobici. Una gara controllata dai bergamaschi dall’inizio alla fine, e che offre lo spunto ad alcune interessanti analisi.

L’Atalanta con il 68% di possesso palla (517 passaggi di cui l’86% completati) ha dominato la gara di sabato. Rispetto ad altre gare però, questo dato ha un’importanza relativa minore. Intendiamoci, il predominio è sempre essenziale, ma si giocava contro una squadra che non fa del possesso palla insistito una sua prerogativa. I gialloblù di D’Aversa infatti preferiscono un recupero palla basso, e rapide verticalizzazioni ad innescare negli spazi i propri rapidi attaccanti (Gervinho su tutti).

Nelle ultime gare vinte contro Genoa, Empoli, Cagliari e Inter il possesso dei ducali è sempre stato molto basso, ed è oscillato tra il 33% ed il 38% di media. Il primo tempo infatti ne è stata una chiara dimostrazione. Il Parma ha difeso in modo ordinato, con un baricentro molto basso, ed una difesa molto più bassa del possesso avversario. L’Atalanta ha giocato in modo organizzato e paziente, ha cambiato spesso lato alla palla (cosa che fa sempre contro squadre che si schierano a tre a centrocampo), cercando di sfruttare la massima ampiezza, ed è stata molto brava a disinnescare sul nascere le ripartenze dei ducali, pressando alto e correndo sulle linee di passaggio avversarie.

Una volta sbloccato il risultato nella ripresa, gli spazi per gli avanti nerazzurri si sono dilatati, il Parma si è allungato e tutte le statistiche offensive di squadra sono andate migliorando in maniera decisa.

Come descritto nella mappa in alto, l’Atalanta ha tirato 30 volte (di cui 12 nello specchio della porta) contro i 14 del Parma ( di cui 2 nello specchio della porta). I 3,35 expected gol (XG) dell’Atalanta (ovvero «gol attesi» ricavati dalla somma delle probabilità di realizzazione di ogni singolo tiro) sono stati quasi il doppio rispetto alla media stagionale. Il rientro di Ilicic ha contribuito in modo decisivo a migliorare questa statistica.

Lo sloveno in 157 minuti di impiego complessivo contro Chievo e Parma ha tirato 14 volte (di cui 8 nello specchio della porta). Ilicic è bravo a ricavarsi spazi tra le linee avversarie, e, se «trascurato», cerca spesso la conclusione, essendo dotato di un tiro forte e preciso. Ancor più micidiale, se, come in occasione del primo gol, gli si concede spazio da correre nella zona centrale, e la completa visione della porta.

Nel complesso l’indice di precisione dei tiri degli atalantini è passato dai soli 3 tiri nello specchio della porta (18 i tiri tentati) nella partita interna persa con la Sampdoria, ai 7 di domenica scorsa contro il Chievo (16 i tiri tentati) e i 14 della partita di sabato (30 quelli tentati). L’indice di precisione è passato dal minimo del 16% nella gara interna contro la Sampdoria, al 44% contro il Chievo e 47% della gara contro il Parma. Questo aumento di precisone ha fruttato 8 gol in due partite. Altra nota positiva sono state le due marcature sugli sviluppi di calcio d’angolo. Una squadra molto fisica come l’Atalanta aveva fatto di questa soluzione una sua caratteristica peculiare nelle due stagioni precedenti.

Gasperini sabato ha schierato l’Atalanta con il 3-4-1-2 già proposto a Verona. Gomez parte in posizione da trequartista e si abbassa sovente sulla mediana per poter ricevere palla e impostare lontano dalla marcatura di Stulac. Barrow parte largo a sinistra, ma in più di un occasione nel corso del primo tempo si accentra, o cambia posizione con Gomez durante lo sviluppo del gioco. Ad inizio ripresa, Gomez perde tre facili palloni in posizione di trequartista, il pubblico rumoreggia e Gasperini lo sposta largo a sinistra (posizione che gli è più congeniale), Barrow si allarga a destra e Ilicic si posiziona sulla trequarti. Tutti questi movimenti danno origine alla posizione media dei tre attaccanti orobici mostrata nella mappa dei passaggi riprodotta qua a lato. Il baricentro dell’Atalanta sul campo è molto alto, e le due catene laterali (ben visibili sulla mappa) hanno funzionato in modo equilibrato su entrambi i lati del campo.

Questo è dimostrato anche dalla distribuzione degli attacchi (48% a sinistra e 42% a destra), e dalle linee ben marcate dei passaggi su entrambi i lati. Come successo anche la domenica prima a Verona, la presenza in campo di Ilicic consente alla manovra dei nerazzurri di diversificare il fronte dell’attacco, e non di concentrare la manovra offensiva sul solo Gomez.

L’intero reparto difensivo dei nerazzurri merita una speciale menzione. Non solo hanno limitato gli avanti del Parma (Mancini incrociava Siligardi a sinistra e Toloi a destra aveva a che fare con Gervinho), ma hanno offerto anche un notevole contributo in fase di manovra (oltre 140 passaggi in tre). Le reti di Palomino e Mancini (autore anche di un assist), ne hanno suggellato l’ottima prestazione.

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