Bergamo corre a New York: domenica c’è la maratona

L’APPUNTAMENTO. Domenica la 52ª edizione della maratona più famosa del mondo. Capponi guida la pattuglia, Vittorio e Francesco in ricordo di Morosini.

New York, la Grande Mela, occasione unica. Mancano tre giorni all’edizione numero 52 della maratona più famosa al mondo (domenica 5 novembre), a cui parteciperà anche un plotoncino di runner orobici. Quanto folto è impossibile saperlo sino al post- gara (dal 2012, sugli iscritti alla Nyrcc, s’è alzato il muro della privacy) ma la sensazione è che toccato il minimo storico dello scorso anno (27 finisher, era il ritorno dopo due anni di stop causa pandemia) il trend tornerà a salire. Un indizio: i soli Runners Bergamo, tradizionalmente il gruppo più rappresentato, saranno presenti con una ventina di atleti.

Punta di diamante

Lontani i fasti degli anni d’oro (Sara Dossena sesta nel 2017, Migidio Bourifa tredicesimo nel 2009), il gruppo bergamasco si annuncia come un mix di agonisti e amatori. Alla prima schiera appartiene Thomas Capponi, anni 41 da Redona, il più decorato fra gli atleti in partenza per la trasferta a stelle e strisce. In bacheca, il più adrenalinico fra i bancari (è vicedirettore della filiale Bper di Borgo Santa Caterina), vanta medaglie ai Tricolori di ultramaratona e sfide sui generis passate per il circolo polare artico e il deserto del Sahara. Stavolta tornerà su un terreno più «umano», pochi mesi dopo essere stato presente alla maratona di Parigi: «Dopo i Mondiali dello scorso anno sulla 100 km ho accorciato un po’ le distanze – spiega Capponi –. Punto a dire la mia anche a livello cronometrico (in Francia ha corso in 2h40’, ndr) e sono curioso di vivere un’esperienza che tutti dipingono come unica».

Puntano al traguardo

New York è storia di ricordi e amicizie. Vittorio Ravazzini e Francesco Rota gareggeranno in memoria dei loro genitori Stefano e «Beppe», scomparsi durante la pandemia da Covid-19. Entrambi erano anche amici fraterni di Piermario Morosini, portato via dal destino su un campo di calcio undici anni fa, che omaggeranno al chilometro numero 25: «Io a quel punto indosserò la maglia che aveva ai tempi della Sampdoria – dice Ravazzini, cresciuto nel quartiere di Monterosso –. Per noi sarà l’ultimo atto di un percorso iniziato da lontano». Gli ultimi mesi li ha trascorsi preparandosi con altri amici del gruppo di allenamento «Avevo solo voglia di correre», sperimentando la bellezza di sogni e fatiche condivise. Per tutti l’obiettivo sarà l’agognata medaglia di finisher, da mettersi al collo al momento dell’arrivo a Central Park.

3.268 gli italiani in gara

Lontani i tempi di Giacomo Leone (l’ultimo a vincere nel ‘96) saranno 3268 gli italiani al via sul ponte di Verrazzano. Per qualcuno, la corsa sarà anche un pretesto per fare qualche giorno di vacanza: il pacchetto inclusivo di pettorale, viaggio e hotel, costa tra 2mila e 3mila euro, da prenotare dando prova di efficienza all’organizzazione, partecipando alla lotteria, o acquistando un pacchetto con le agenzie specializzate.

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