Champions, Gasperini: «Manchester United, ci misuriamo col top»

L’allenatore dell’Atalanta alla vigilia del match contro il Manchester United: «Poi dovremo metterli un po’ nella loro metà campo». De Roon: «Siamo una squadra vera».

«Adattamenti sì, ma senza snaturare l’Atalanta». La notizia della vigilia, sottoscritta da Gian Piero Gasperini: «Cinque assenza come quelle di Djimsiti, Gosens, Hateboer, Pessina e Toloi, anche due nello stesso reparto, riducono al minimo i rischi di sbagliare formazione – sorride il tecnico nel colloquio con la stampa su Zoom –. Non rinunceremo alla nostra filosofia». Spazio al 4-2-3-1 a specchio con quello di Solsksjaer, insomma, nella tana del Manchester United: «Giocare davanti a 75 mila persone è sempre emozionante», rimarca Marten de Roon, che a fianco del suo tecnico dalla pancia dell’Old Trafford conia una nuova espressione: «Siamo tutti capitani, è una squadra intera giocare e a parlare».

I «cinque capitani» di cui sopra provocheranno, a meno di un adattamento dello stesso olandese da terzo dietro come mezzora a Empoli domenica scorsa, l’arretramento dei pendolini Zappacosta e Maehle nella linea a quattro. Ma l’uomo in panchina preferisce parlare di strategia, più che di tattica: «Dovremo essere bravi a difendere, perché tutto parte da lì, dal saper limitare la forza offensiva di un avversario che attacca in massa, ha qualità e forza fisica, ma anche a costringerlo quanto più possibile nella sua metà campo dov’è più vulnerabile». Se Gasperini individua il punto debole altrui nella fase difensiva, il piatto forte nerazzurro è nell’esperienza accumulata dal 2019 a oggi nella regina delle coppe : «Come col City, vedi dura lezione di due anni fa, e col Liverpool, ne usciremo arricchiti, perché il calcio inglese è il top, un livello altissimo che ti fa crescere», rimarca il condottiero dei bergamaschi, memore della manita subita all’Etihad Stadium da Guardiola. «Uno che ci ha fatto i complimenti, come Andreazzoli domenica, come Capello in tv, come Tuchel. Un riconoscimento alla mia idea di calcio ostinatamente portata avanti grazie soprattutto ai giocatori: sono gli interpreti a consentire a un visionario di mettere in campo i risultati».

In casa, un campione ritrovato: «A un anno e mezzo dagli exploit di Valencia (4-3, passaggio ai quarti e quaterna dell’interessato, ndr), Ilicic a Empoli pare ritornato ai livelli che gli sono consoni. In queste condizioni è determinante». Trequarti ricca con Malinovskyi ed equilibrata con Pasalic dietro Zapata, con De Roon e Freuler come diga, a meno di non conservare la difesa a 3 con un adattato oppure i baby Lovato o Scalvini. Di là, uno spauracchio su tutti: «Ronaldo è straordinario e non solo per le capacità realizzative, i numeri hanno parlato da soli per lui anche in Italia», aggiunge l’allenatore nerazzurro.

Il suo scudiero a pelo d’erba, De Roon l’Oranje, non si tira indietro, nemmeno nella pretattica sul connazionale: «Quattro anni fa a Old Trafford ci persi col Middlesbrough, spero stavolta sia diverso. Ma a Empoli siamo tornati lucidi, coi passaggi giusti. Una trasferta con 75 mila spettatori ti fa crescere - chiude -. Koopmeiners ha fatto un’ottima stagione all’AZ: se a 23 anni sei capitano da 2, qualcosa significa. Deve imparare la lingua e i movimenti: è già abbastanza inserito, sta crescendo, nei prossimi mesi lo vedremo ancora più forte»

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