Finalmente il Parravicini. Valoti: la 70ª edizione rinascita di un trofeo storico

SCI ALPINISMO. Così il presidente del Cai. Dopo cinque anni di annullamenti (l’ultima volta si gareggiò nel 2017), domenica 16 aprile nella Conca del Calvi torna «la bellissima festa della montagna».

Dopo che negli ultimi cinque anni le avversità tecniche, del meteo e del Covid ci avevano messo lo zampino costringendo gli organizzatori all’annullamento (l’ultima edizione risale al 2017), sembra proprio che questa sia la volta buona per mandare in scena domenica 16 aprile nella conca del Calvi sopra Carona, l’attesissima 70ª edizione della mitica gara a squadre di scialpinismo che ha vissuto la sua prima edizione il 5 aprile del 1936.

Da allora, nonostante qualche interruzione per i capricci del meteo o peggio per vicende belliche, per ben 69 volte si è rinnovato il mito di questa classicissima per eccellenza che, ad eccezione forse del Mezzalama, non ha eguali nel panorama dello sci alpinismo italiano e che viene messa ottimamente in scena grazie all’impegno profuso dallo Sci club Cai di Bergamo Asd con cui collaborano attivamente Comune e Pro Loco di Carona «in un gemellaggio, quello tra la nostra associazione e la comunità di Carona – commenta Paolo Valoti, presidente della sezione di Bergamo del Cai – che trova conferma in quella che è una bellissima festa della montagna. Speriamo che la 70ª edizione rappresenti davvero la rinascita di questo trofeo storico e unico in Italia per longevità e collocazione. Dopo i travagli degli ultimi anni ci auguriamo di confermare la lunga tradizione proseguendo nel solco dell’innovazione di uno spirito sportivo e alpinistico legato però sempre ai valori che richiamano la montagna».

Partenza e arrivo dal Calvi

Il via alle 9 con partenza e arrivo al rifugio Calvi, «percorso con cinque salite di cui le più significative sono Reseda, Madonnino e spalla del Cabianca – come comunica dal Calvi Luca Pirola, referente tecnico e motore instancabile della manifestazione – per un totale di circa 1500 metri di dislivello positivo e 14 km di sviluppo, che i migliori completeranno in poco meno di due ore. Speriamo che ci assista il bel tempo, così la gara sarà praticamente tutta visibile dalla terrazza del rifugio Calvi».

Oltre 80 i concorrenti

Più di ottanta i concorrenti in lizza, tra i quali favoritissima della vigilia è la cordata composta dal padrone di casa William Boffelli – 30enne di Roncobello, già vincitore nel 2016 con Pietro Lanfranchi – che verrà affiancato dal compagno di nazionale Alex Oberbacher, l’altoatesino più giovane di un anno con il quale il giorno di Pasquetta ha vinto il titolo italiano della specialità. A rendergli la vita difficile ci penserà in primis il bolognese Filippo Beccari che qui ha vinto nel 2014 e 2015 e che quest’anno ci proverà con il valdostano Henry Grosjacques.

Carte importanti se le giocherà anche Fabio Pasini di Valgoglio in coppia con il giovane gromese Andrea Olivari: «Sarà la mia ventesima volta e sono arrivato 6 o 7 volte secondo – scherza Pasini – ma a 43 anni sarà dura, mi sa che la vittoria aspetterà ancora». In gara anche il fratello Renato già iridato degli sci stretti che correrà in coppia con l’altra ex fondista di Gromo Cristina Bonacorsi, mentre l’ultimo vincitore del Parravicini, Pietro Lanfranchi (nel 2017 era in coppia con il torinese Filippo Barazzuol) correrà con Martino Cattaneo ma, salvo sorprese, senza particolari velleità visto che si è ritirato da qualche anno dalla scena agonistica.

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