«Il mio gol da 40 metri? Vedevo il portiere sempre fuori dai pali»

1ª categoria. Pelizzari Tasinato racconta come ha dato una svolta alla gara giocata a Scannabue. E ora il Fara Olivana con Sola sente profumo di playoff.

Secondo una scuola di pensiero ormai maggioritaria, una prodezza che sembra frutto del caso, col caso non ha niente a che fare. Il gran gesto è sempre legato all’essenza del calcolo. Sul campo la palla risponde a sollecitazioni precise, a regolarità scientifiche; se vola, torna a terra ogni volta, sia dopo un rinvio per spazzare sia dopo una pennellata d’autore. Tutto è scritto sull’erba, insomma, però bisogna saper leggere i segni: e quanto più un giocatore riconoscerà le ragioni del gioco e potrà riprodurle, tanto più apparirà agli altri estroso e intuitivo. Tra i molti calciatori con queste qualità, domenica scorsa Dylan Pelizzari Tasinato, questo Cartesio del Fara Olivana con Sola, ha dato un saggio di virtuosismo: «Analizzo il portiere durante la partita – spiega – e quello del Palazzo Pignano usciva un po’ fuori dai pali. Quando Donati mi ha dato il pallone ero a circa 40 metri e sapevo già che avrei tirato».

Non c’era altro modo per incrinare un 2-2 che sembrava destinato a durare. L’esiziale palombella è arrivata al 40’ della ripresa come un «mot juste», la parola magica che serviva per aprire ai bassaioli le porte del 2-3, e poi, sullo slancio, del 2-4 finale. Un po’ come successo alla Coppa del Mondo, con Messi inventore di un gran gol contro il Messico in una situazione angosciante per l’Argentina, così nell’incontro in località Scannabue, nel Cremonese, è stato il capitano, regista classe ’93, a forzare l’inerzia della gara. In entrambe le occasioni la mente ha viaggiato veloce, molto più delle gambe. A Pelizzari Tasinato però è venuta in soccorso anche l’esperienza in panchina. Laureato in scienza motorie, il centrocampista, che lavora in una palestra a Bergamo, da 10 anni guida i pulcini e gli esordienti del Fara, da tre l’under 14 della Romanese. «Allenare mi fa vedere le cose in modo differente», ammette il 29enne, che non ha mai abbandonato la società in cui oggi milita, fatta esclusione per una breve parentesi nel 2018/19 in Eccellenza con la Romanese e con il Fontanella in Seconda categoria. In maglia biancoviola ha vissuto ogni emozione: nel bene e nel male rimangono indimenticabili il campionato di Seconda categoria vinto nel maggio del 2022 e il grave infortunio che nel 2015 gli è costato la rottura di un legamento crociato, la frattura della tibia e lo spostamento della rotula.

Ispirati dall’esempio di questa vera e propria bandiera biancoviola, insieme a Pelizzari Tasinato i ragazzi di mister Fulvio Ferrari stanno disputando un campionato sorprendente. Nelle ultime sette gare hanno ottenuto sei vittorie e un pareggio, una serie positiva che li ha elevati fino a lambire, con 22 punti, la zona playoff del girone D. «Siamo una squadra composta da giovani di qualità – rivela il direttore sportivo Carlo Pelizzari, il padre di Dylan –. La classifica ci sorride e speriamo di rimanere a questi livelli anche nei prossimi mesi. Certo, se me l’avessero chiesto a inizio stagione avrei detto che puntavamo alla salvezza. Ma credo che a questo punto sia anche giusto rivedere le nostre prospettive».

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