Juric per certi versi più estremo di Gasp.
L’aggressione dei difensori è altissima

ATALANTA. Ivan Juric, nuovo mister dell’Atalanta, ha studiato alla scuola di Gasp, e il suo calcio è anche più estremo, almeno per l’aggressione molto alta dei difensori. La produzione offensiva non si può invece paragonare.

Bergamo

Più Gasperini di Gasperini. Il ritratto tattico di Ivan Juric è la fotocopia di quello del predecessore, persino più estremizzato: non si parla di risultati, perché Gasp con l’Atalanta è sempre stato in alto e il croato con le sue squadre non è mai arrivato in Europa, ma di principi e idee calcistiche. Juric ha studiato alla scuola di Gasp, avendo lavorato con lui prima da calciatore (cinque anni, tra Crotone e Genoa), poi da collaboratore (con Inter e Palermo), prima di mettersi in proprio e iniziare la carriera da allenatore. Le strade dei due, che hanno mantenuto una stretta amicizia, si sono divise da tempo: nel frattempo il neo-allenatore della Roma è un po’ cambiato negli anni di Bergamo e quella di Juric sembra una versione gasperiniana un po’ vecchio stile.

Stessi principi

I concetti sono gli stessi: uno contro uno a tutto campo, pressing, ritmo, corsa, atletismo, retroguardia a tre e difensori che si staccano. Se c’è un clone di Gasperini, questo è proprio Juric. Con qualche aspetto accentuato: l’uomo di Spalato punta ancora di più sull’aggressione alta e porta i difensori a fare pressing anche dall’altra parte del campo. Per certi versi il suo è un calcio anche più estremo. Da dire però che la produzione offensiva non può essere paragonata: le squadre di Juric non hanno mai toccato i 50 gol in campionato, mentre Gasp ha sfiorato i cento. Il livello più basso delle squadre è una prima spiegazione.

Soluzioni offensive

Le squadre di Juric alternano 3-4-2-1 e 3-4-1-2, come quelle di Gasperini, e spesso adattano il sistema in base all’avversario: rispetto all’ex, il croato difficilmente sfodera il tridente puro, prediligendo l’assetto con due uomini a supporto della punta, un’ala e un centrocampista incursore. Una variabile in più è il doppio centravanti, visto a Torino con Sanabria e Zapata: potrebbe esserci anche la (non semplice) possibilità di vedere insieme Retegui e Scamacca? I risultati di Juric sono lontani da quelli di Gasp: il miglior piazzamento è il nono posto in A. Ma c’è da dire che le squadre sono sempre state nettamente inferiori all’Atalanta: quando funzionano si ha un rullo compressore, altrimenti affiorano le difficoltà. Ma anche per Gasp è sempre stato così (i risultati li ha raggiunti solo a Bergamo e parzialmente a Genova): qui Juric parte in vantaggio, perché trova una squadra già abituata a quel calcio. Visto ciò che è ormai l’Atalanta, l’obiettivo non potrà che essere in un numero di punti e di gol superiore alle abitudini.

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