(Foto di afb)
IL CALENDARIO. Dopo quasi tre mesi si torna a giocare ogni 8 giorni. Un aiuto per Palladino che così potrà affinare nuove soluzioni.
Settimana lunga: e chi si ricorda com’è? In una stagione senza tregua, l’Atalanta riscopre i ritmi «normali»: escludendo le soste di A, sono quasi tre mesi che l’infrasettimanale era immancabile. È vero che la fine dell’anno non proporrà pause e si giocherà anche in mezzo alle feste, ma in questo momento, senza la Champions di mezzo, ci si può permettere di giocare una sola partita a settimana. Ben otto giorni tra Cagliari e Genoa e poi avanti piano, con Inter e Roma: dal 13 dicembre al 3 gennaio gli straordinari sono banditi.
Quest’anno, tra Europa e Coppa Italia, è successo di rado: giusto agli albori della stagione con i sei giorni tra Pisa e Parma, tra la prima e la seconda giornata, e altrettanti tra Torino e Juventus, quarta e quinta. Per la cronaca, la seconda partita, quella preparata con calma, era sempre finita con il segno X: deludente il pari di Parma, prezioso quello con la Juve. Per il resto il tour de force non ha lasciato tregua, impegnando ogni volta un martedì o un mercoledì.
Ora un dicembre senza corse e da gennaio di ricomincia: dopo la Roma ci sarà l’infrasettimanale di Bologna, quindi una settimana vuota tra Torino e Pisa e poi di nuovo il via della Champions con le partite del 21 e del 28 gennaio e la Coppa Italia a febbraio.
il rallentamento può diventare un alleato dell’Atalanta, per vari motivi: in primis perché Palladino sta insistendo sugli stessi giocatori e prima o poi la stanchezza potrebbe farsi sentire, dunque meglio avere più tempo per recuperare le forze
Sono le regole di una stagione calcistica densa, soprattutto per chi frequenta l’Europa: era così anche negli scorsi anni e in particolare nello scorso, quando si continuò a certi ritmi sino a febbraio, con la doppia uscita ravvicinata dalle due coppe. L’antidoto sono le eliminazioni, dunque l’Atalanta non può che augurarsi un 2025/26 full immersion, come due anni fa, con le finali di Coppa Italia ed Europa League e le 56 partite stagionali, che obbligarono a disputare il recupero con la Fiorentina a campionato concluso.
In particolare oggi, il rallentamento può diventare un alleato dell’Atalanta, per vari motivi: in primis perché Palladino sta insistendo sugli stessi giocatori e prima o poi la stanchezza potrebbe farsi sentire, dunque meglio avere più tempo per recuperare le forze. Il secondo motivo è legato proprio al tecnico: è in sella da un mese, ma non ha praticamente mai avuto tempo per allenare la squadra, testando qualcosa di nuovo (è rimasto senza gare solo nei primi giorni a Zingonia, quando la rosa era decimata dalle nazionali). Palladino è stato ottimo a rispolverare una situazione di normalità, ma lavorando quotidianamente sul campo, senza fretta, potrà inventarsi qualcosa di nuovo. E quello è il suo prossimo step.
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