Congerton e D’Amico a Zingonia: «Squadra competitiva, grande responsabilità». Luca Percassi: «Faranno crescere l’Atalanta»

L’Atalanta presenta Lee Congerton e Tony D’Amico a Zingonia. Il direttore Area Sport: «Per me conta che i giocatori abbiano fame e voglia di crescere, mi piacciono giocatori veloci. I nostri ragazzi devono essere orgogliosi di essere all’Atalanta».

«Papà voleva essere qui, ma purtroppo non ha potuto a causa di una visita per un problema al ginocchio. Si scusa perché ci teneva. Ho il piacere di presentare due nuovi componenti della famiglia Atalanta: Lee Congerton, direttore Area Sport e Tony D’Amico, direttore sportivo. Profili che siamo convinti che possano coesistere e far crescere l’Atalanta». Inizia così la conferenza stampa dell’Atalanta con Luca Percassi padrone di casa , che aggiunge: «Non ho parlato con Galliani, abbiamo un ottimo rapporto e ci vedremo stasera».

A prendere la parola per primo Congerton: «Sono molto contento di essere qui. Lavoriamo tutti insieme come fossimo una cosa sola: Tony è giovane, io vecchio - sorride -. Insieme siamo forti ed esperti. Il calcio è calcio, in Inghilterra e in Italia. Ho lavorato in Germania, in Scozia. Ho sempre avuto interesse per la Serie A: ho studiato italiano e ho voluto molto questa opportunità. Per me conta che i giocatori abbiano fame e voglia di crescere, mi piacciono giocatori veloci. I nostri ragazzi devono essere orgogliosi di essere all’Atalanta».

Soddisfatto anche D’Amico: «Sono tanto felice di essere in questa famiglia: so di aver fatto un bel percorso al Verona, dove sono cresciuto da un ruolo secondario a direttore sportivo. Ringrazio Setti per avermi concesso questa opportunità: ora ho davanti una sfida importante, difficile e stimolante».

D’Amico: «Dobbiamo essere lucidi, abbiamo un grande allenatore, ottimi giocatori e una società che vuole investire, abbiamo una grande responsabilità»

Serve intervento significativo per aumentare il livello squadra è la domanda dei giornalisti: «Arrivo da poco, ero un osservatore esterno - spiega D’Amico -. Sono sempre stato un estimatore di questa società, di un modello per il calcio italiano. Vogliamo ampliarlo: la squadra è forte e competitiva, lo hanno dimostrato i risultati. Nell’ultimo periodo possono essere visti in due modi diversi, positivo perché il sesto migliore nella storia del club, oppure negativo perché due anni fa si era in champions league. Dobbiamo essere lucidi, abbiamo un grande allenatore, ottimi giocatori e una società che vuole investire, abbiamo una grande responsabilità». D’Amico commenta la situazione del mercato in generale:«L’investimento più importante ad oggi è dell’Atalanta, in tutta la Serie A. Ci saranno ancora più di due mesi di mercato, ci sarà un l’evoluzione in un mercato complicato, le dinamiche cambiano dall’oggi al domani. Vogliamo rinforzare, ma giorno per giorno capiremo le opportunità. Non ci poniamo obiettivi: lavoriamo tutti i giorni e cerchiamo di rinforzare la squadra».

Il confronto con mister Gasperini è continuo e «quotidiano»: «Ci dà grandi spunti: la linea è sempre la stessa, sappiamo cosa dobbiamo fare - continua D’Amico -. Cercheremo di arrivare pronti già al ritiro per poi seguire la linea societaria e dell’allenatore». Tutto con un obiettivo: «Costruire una squadra coraggiosa e ambiziosa. Dobbiamo dimostrare domenica dopo domenica che possiamo giocarcela con tutti, possiamo dimostrare di essere bravi e di competere. Il nostro obiettivo è questo: raggiungere i 40 punti, come dice il presidente, come vogliamo avere l’ambizione di essere bravi».

Luca Percassi: «Il mister è una persona molto intelligente, correttamente dal punto di vista sportivo dice sempre che dobbiamo aver l’ambizione di migliorarci, aver la voglia di darci l’obiettivo di rinforzare la squadra. Il nostro obiettivo è quello di continuare ad essere l’Atalanta, rispettando le caratteristiche della nostra storia»

Sul lavoro del mister interviene anche Luca Percassi: «Abbiamo vissuto cose straordinarie, sappiamo tutti quanto questo percorso sia legato alle capacità di lavorare insieme. Il mister è una persona molto intelligente, correttamente dal punto di vista sportivo dice sempre che dobbiamo aver l’ambizione di migliorarci, aver la voglia di darci l’obiettivo di rinforzare la squadra. Il nostro obiettivo è quello di continuare ad essere l’Atalanta, rispettando le caratteristiche della nostra storia».

D’Amico: «Cambiaso? Vogliamo rinforzarci. Nessuno si aspettava il riscatto di Demiral che poi è arrivato»

D’Amico interviene anche su Demiral: «Un investimento per il futuro dell’Atalanta, è un giocatore su cui puntiamo, sarà una pedina importante per il futuro della squadra. I giocatori meritano rispetto per quanto fatto in questi anni, oggi non è giusto per noi immaginare delle valutazioni di mercato, che è fatto di tante piccole situazioni che possono favorire l’uscita di un giocatore per il suo bene e per la sua volontà. Questi ragazzi hanno dato tantissimo per la maglia e per rispetto non è giusto oggi immaginare uscite, fine ciclo. Ne parleremo più avanti». E Cambiaso? «Vogliamo rinforzarci - continua D’Amico -. Nessuno si aspettava il riscatto di Demiral che poi è arrivato: ruoli specifici non ce ne sono. Cambiaso è uno dei tanti nomi, ci sono tante idee che di date» e ride.

Leggi anche

«Puntiamo ai giovani per continuare a crescere»

Anche Congerton parla della squadra e punta ai giovani: «Abbiamo tanti giocatori di talento, giocatori importanti. E vogliamo cercarne altri in giro per il mondo, l’Atalanta è famosa nel mondo per questo metodo. Vogliamo giocatori che vogliano giocare per noi, è qualcosa di importante per il nostro allenatore». E Congerton prosegue: «Mi piacciono i giovani perché danno opportunità di crescere importanti. Sono qui perché ho già lavorato con Tony e Luca, ho avuto l’opportunità di farlo e sono contento. E la mia mentalità gallese si sposa con quella bergamasca: ho lavorato con il Chelsea, in Germania, ma ho voluto fare qualcosa di diverso, per portare l’Atalanta di nuovo in Europa, ma la Serie A è molto difficile. Speriamo di entrare di nuovo nelle prime sette».

Un nuovo ciclo di fiducia e responsabilità

Inizia un nuovo ciclo, quindi, cosa ci dobbiamo aspettare? «Da persona coinvolta in tutte le decisioni di questi anni, ho avuto direttamente chiamate di moltissimi dirigenti, che si sono proposti per lavorare all’Atalanta - spiega Luca Percassi -. La nostra fortuna è stata quella di poter scegliere e le persone qui presenti sono le migliori che potessimo scegliere. Hanno una grande responsabilità, quella di continuare a far bene. Con una certezza: la proprietà avrà e ha fiducia in loro, è al loro fianco perché si sbagli il meno possibile. Ci tengo a ribadire che accettano una sfida molto importante, perché si arriva da anni straordinari. Abbiamo avuto la fortuna di selezionare i migliori dirigenti. A loro un grande in bocca al lupo. Con Lee parlavamo da anni: una scelta che avevo condiviso precedentemente con Sartori, poi si è pensato a un percorso diverso, mentre Tony è in assoluto il miglior dirigente emergente in Italia. Lavoriamo tutti i giorni per rappresentare meglio sul campo questa città».

«A Verona l’Atalanta un modello»

D’Amico parla dei tempi al Verona: «L’Atalanta era un modello per noi, a Verona. Il mio obiettivo è essere me stesso. Mi aspetto di dare tutto me stesso, ma anche di imparare, perché arrivo in una società che ha raggiunto risultati importanti. Imparare anche dall’allenatore, tra i migliori in Italia. Partendo da queste basi portare energia, voglia, cercando di non commettere errori che ho commesso in passato». A Monza dicono di voler seguire il modello Atalanta: «Troppo gentile - risponde Percassi -, noi vorremmo seguire il loro modello. Berlusconi e Galliani hanno dimostrato di essere in assoluto la miglior proprietà e i migliori dirigenti, centrando grandi risultati sportivi. Ci fanno complimenti, ma sono molto più bravi di noi, han fatto la storia del calcio europeo».

Congerton: «Vogliamo giocatori che vogliano giocare con noi, ho letto di questo “mola mia”: è il nostro modus operandi. Speriamo di prendere nuovi giocatori con motivazioni importanti»

Alla ricerca di «giocatori tecnici»

«Cerchiamo giocatori tecnici, le caratteristiche devono colpire. Ancor più importante è la motivazione. Cerchiamo giocatori ambiziosi che vogliano crescere insieme a noi. È l‘aspetto centrale, sapere quanta voglia hanno di venire a lavorare all’Atalanta» continua D’Amico, che aggiunge: «Noi cerchiamo profili che rinforzino la squadra: se un giocatore che noi scegliamo vuole venire qui lo fa a prescindere dalle competizioni, fa parte della ricerca di un giocatore dal punto di vista caratteriale. Chi viene qui deve farlo a prescindere, con ambizioni importanti».

Congerton spiega: «Il mercato è sempre difficile. Vogliamo giocatori che vogliano giocare con noi, ho letto di questo “mola mia”: è il nostro modus operandi. Giovani o più su d’età che siano, di opportunità ce ne saranno, magari proprio dalla Premier League, anche se possono esserci problemi per gli stipendi molto alti. Speriamo di prendere nuovi giocatori con motivazioni importanti». Tra i tanti nomi si parla di Simeone e Barak del Verona: «Sono molto affezionato a questi due ragazzi, forti. Giocatori importanti, ma al momento non rientrano nelle nostre idee» risponde D’Amico e Congerton aggiunge: «Lo scouting lavora sempre. Importante parlare coi giocatori, al di là dei numeri che restano centrali, conta come vengono usati. Fondamentale vedere i giocatori dal vivo, anche se con la pandemia è stato difficile farlo. Cerchiamo di portare nuovi acquisti il prima possibile, dando centralità alla mentalità».

«Noi cerchiamo profili che rinforzino la squadra: se un giocatore che noi scegliamo vuole venire qui lo fa a prescindere dalle competizioni, fa parte della ricerca di un giocatore dal punto di vista caratteriale»

«Ottimo rapporto con la proprietà»

Percassi risponde alle domande sulla nuova proprietà: «Il rapporto è ottimo, abbiamo la responsabilità di far crescere l’Atalanta, si fidano ciecamente del nostro operato. C’è un’ampia delega a noi tre da parte di Steph Pagliuca e Antonio Percassi per far sì che le aspettative vengano rispettate. Il rapporto è educato, cordiale e rispettoso». E su Nuno Tavares, sorride Congerton: «Non lo conosco - ride -. Lo conosco bene, dai tempi dell’academy del Benfica. Dobbiamo aver rispetto per il suo club, parliamo di un giocatore molto forte. Difficile portar via un giocatore dalla Premier League». Un commento anche su Ilic: «È un ragazzo forte e giovane, ma è del Verona e credo resterà lì».

Percassi: «Abbiamo la responsabilità di far crescere l’Atalanta, la nuova proprietà si fida ciecamente del nostro operato. C’è un’ampia delega a noi tre da parte di Steph Pagliuca e Antonio Percassi per far sì che le aspettative vengano rispettate»

In finale una domanda anche sullo staff medico: «La nostra ambizione, la nostra ricerca di miglioramento, l’abbiamo dimostrare cercando nuovi professionisti. A dimostrazione del fatto che il tema non riguarda solo i giocatori, possono esserci opportunità di potenziare l’area sportiva e lo stiamo facendo. Dopo tanti anni è giusto cambiare e ci saranno delle novità, ci sarà enorme ringraziamento per chi ha lavorato per l’Atalanta. Ci siamo accorti che qualcosa non è andato bene, detto che ci sono state diverse coincidenze, prenderemo professionisti di alto profilo, che porteranno stimoli, senza dar per scontato che sia tutto normale, perché abbiamo bisogno di energie anche nelle altre aree».

© RIPRODUZIONE RISERVATA