Milesi, debutto da sogno alla Vuelta: vince la cronosquadre ed è in maglia rossa

CICLISMO. Il bergamasco Lorenzo Milesi è la prima maglia rossa alla Vuelta di Spagna. Ha vinto con la Dsm la cronosquadre inaugurale tagliando per primo il traguardo e ha indossato la maglia rossa di leader della classifica.

È bergamasca la prima maglia rossa di una Vuelta ricca come non mai di campioni. Il simbolo del primato lo veste Lorenzo Milesi, 21enne di San Pellegrino, fresco di titolo mondiale Under 23 a cronometro e all’esordio assoluto in un grande giro.

Sabato 26 agosto sotto la pioggia di Barcellona, è stato il suo team, l’olandese Dsm Firmenich, a vincere contro ogni pronostico la cronometro a squadre che ha inaugurato la Vuelta del 2023 e Milesi è stato il primo dei suoi a tagliare il traguardo. Per questo il corridore brembano ha indossato la «roja», e si gode questo momento in attesa di vedere cosa riserverà il futuro.

La frazione inaugurale è stata caratterizzata dal maltempo che ha reso viscido il fondo stradale e per questo ci sono state numerose cadute, per fortuna senza gravi conseguenze, che hanno indotto più di un atleta a non spingere al massimo e a pensare soprattutto a limitare i danni. Anche perché a penalizzare chi stava gareggiando ci si è messa anche un’illuminazione non ideale su alcuni tratti di strada. E infatti qualcuno se l’è presa con l’organizzazione, come il vincitore della scorsa edizione del giro spagnolo, Remco Evenepoel e i compagni della Soudal-Quick Step (con l’altro orobico al via, Mattia Cattaneo), quarta a 6”49.

Così forse non è un caso che a vincere, con il tempo di 17’30”15, sia stato un team, quello di Milesi, che è stato tra i primi a prendere il via, quando la strada era meno bagnata rispetto alle successive partenze. Beffati, per meno di un secondo, i padroni di casa della Movistar, terza la Ef Education a 5”93 mentre la grande delusa di giornata è la squadra in teoria migliore, ovvero la Jumbo Visma di Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, frenata da un inconveniente meccanico al mezzo del danese vincitore del Tour (alla fine undicesimo posto a 32”).

Domenica la seconda tappa con arrivo in salita al Castell de Montjuic e il 14% di massima pendenza: come dire che può già succedere di tutto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA