Sofia Goggia trionfa nella discesa a Lake Louise: «Partire con una vittoria è il top»

Canada. La sciatrice bergamasca al primo posto, è il 18° successo in Coppa del Mondo. Alle sue spalle, sul filo dei centesimi, la svizzera Corinne Suter e l’austriaca Cornelia Huetter. «Sono molto contenta, ci sono alcuni punti dove posso migliorare».

Sofia Goggia è tornata ed in 1.47.81 si è imposta nella prima delle due discese libere di Coppa del Mondo femminile previste a Lake Louise (Canada). Per lei, a 30 anni, è il successo numero 18 in coppa del mondo, il tredicesimo in discesa. Alle sue spalle, sul filo dei centesimi, la svizzera Corinne Suter, la sua gran rivale che a Pechino aveva soffiato l’oro olimpico all’azzurra (1.47.85) e l’austriaca Cornelia Huetter (1.47.87). Per l’Italia c’è poi in particolare il buon ottavo posto di Elena Curtoni (1.48.85).Si è gareggiato con il sole ma con qualche raffica di vento ed un gran freddo che ha costretto le atlete ad incerottarsi il viso per proteggersi. Il tutto su una pista dal fondo duro con un paio di salti, bei tornanti tecnici con un gran muro ed un lungo tratto finale filante, che domani saranno teatro di un’altra discesa libera.

«Sono molto contenta del risultato, soprattutto perché la mia prestazione non è stata perfetta. Partire con una vittoria è top, come si è visto in pista ci sono alcuni punti dove è certamente possibile migliorare, sono stata sporca in alcuni tratti ed è chiaro che ci sono margini per crescere ulteriormente, anche se sappiamo che la perfezione non esiste. Del resto eravamo alla prima gara e c’era tanta voglia di cominciare». Così Sofia Goggia commenta la vittoria. «L’obiettivo per la discesa di sabato è certamente di migliorare ma va detto che ogni giorno ha una storia a sè - prosegue l’olimpionica bergamasca delle Fiamme Gialle - Rispetto alle tre vittorie della scorsa stagione è stato un successo più risicato sulla concorrenza, penso sia dovuto al fatto che, con tre giorni di prove ufficiali, ci sia stata la possibilità da parte di tutte di capire meglio i punti più importanti della pista e scegliere le linee più adatte. In vista di domani - termina Goggia - cercherò di studiare ancora di più al video per essere più pastosa e sciare meglio».

Gara sul filo dei centesimi

È stata una gara tiratissima, sul filo dei centesimi, che Sofia ha vinto con una sciata più solida e sicura del solito, meno arrembante di quelle palpitanti a cui ci aveva abituato. Una sciata che ha comunque mostrato che l’azzurra ha di certo altri buoni margini di rendimento. Si è gareggiato con il sole ma con qualche raffica di vento e soprattutto con un gran freddo «canadese» che ha costretto le atlete ad incerottarsi il viso per proteggersi. Il tutto su una pista dal fondo duro con un paio di salti, bei tornanti tecnici con un gran muro ed un lungo tratto finale filante.

Goggia è andata in crescendo, vincendo la gara sulle parti tecniche ma raggiungendo anche la più alta velocità di punta con 1.41,1 km/h. Ma le rivali non sono state a guardare: non solo le due sul podio ma in particolare anche l’austriaca Nina Ortlieb e la slovena Ilka Stuhec che in alcuni passaggi hanno migliorato i tempi dell’azzurra che ha però retto bene nel lungo tratto conclusivo. Per l’Italia questa prima discesa ha visto ancora Elena Curtoni buona ottava, Nicol Delago dodicesima e soprattutto Marta Bassino 21a. E poi ancora Laura Pirovano 23a, Nadia Delago 27a. Più indietro Karoline Pichler (35a) e Robeta Melesi (36a).

Sabato di nuovo in pista

Mentre a Beaver Creek, negli Stati Uniti, gli uomini hanno vista annullata per maltempo la loro prima discesa e ci riproveranno domani con la seconda in calendario, sabato 3 dicembre a Lake Louise saranno di nuovo in pista le liberiste e domenica ci sarà il consueto supergigante. Lo scorso anno una strepitosa Sofia Goggia vinse tutte e tre le gare canadesi. E’ chiaro che ci riproverà quest’anno, caricata da questa ottima partenza. L’impressione è che però la concorrenza sia più numerosa e soprattutto più agguerrita almeno in questa trasferta nordamericana. Dunque ancor più con le condizioni ideali per l’azzurra che nelle grandi sfide si esalta.

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