Sulemana: «Amo il dribbling e la fantasia. Ma sono qui per imparare»

LA PRESENTAZIONE. Kamaldeen Sulemana: «Il mio modello è Ronaldinho. Nell’Atalanta tanti attaccanti di personalità che mi possono far crescere».

Ghana, Danimarca, Francia, Inghilterra. Ora l’Italia, Bergamo e l’Atalanta: la carriera di Kamaldeen Sulemana conoscerà a Bergamo la sua quinta tappa. Lo ha voluto fortemente Ivan Juric dopo i poco più di 3 mesi trascorsi insieme al Southampton, e del legame tra il 23enne attaccante ghanese e il tecnico croato si è parlato anche ieri, alla presentazione ufficiale del 7 nerazzurro, nella sala conferenze dell’Accademia Mino Favini a Zingonia: «Kamaldeen ha sposato il progetto della famiglia Atalanta – ha detto l’amministratore delegato della società nerazzura Luca Percassi –. È giovane ma con varie esperienze alle spalle. Ha già lavorato con Juric, che ne ha elogiato caratteristiche tecniche e umane: abbiamo grande convinzione che farà bene per l’Atalanta».

«Per quali motivi mi ha voluto fortemente il mister? Di preciso non lo so – osserva il diretto interessato –, non me lo ha mai detto esplicitamente e mai me lo dirà. Ma io so di poter essere un valore aggiunto per la squadra: sono diretto, veloce. Posso rappresentare qualcosa di diverso rispetto agli altri giocatori in rosa».

Quali sono le prime impressioni sulla città di Bergamo?

«Non ho esplorato ancora molto, ma le sensazioni sono positive. Il cibo e il meteo in particolare mi piacciono molto. L’italiano lo capisco e lo parlo ancora poco, ma sto cercando di migliorare il più velocemente possibile».

Tra la partenza di Retegui, il rientro di Scamacca e la vicenda di mercato di Lookman in divenire, l’attacco dell’Atalanta è un reparto che vivrà grandi cambiamenti: potrà essere un protagonista sin da subito?

«Cercherò di fare del mio meglio in ogni allenamento e partita. Ho bisogno di relazionarmi in campo con tutti i miei compagni di squadra, e gli altri attaccanti hanno grande personalità. Scamacca, Charles (De Ketelaere, ndr), Samardzic, El Bilal (Touré, ndr) e Lookman sono tutti giocatori da cui potrò imparare qualcosa».

Ha seguito il percorso dell’Atalanta negli anni in cui ha giocato all’estero?

«Prima di venire qui ho recuperato tante partite degli anni passati. Il mio giocatore preferito era quello col 10 (Papu Gomez, ndr), poi però si è trasferito al Siviglia. Ora c’è Lookman, a cui mi ispiro».

Sappiamo il feeling che la lega con mister Juric: cosa ha trovato di speciale dal primo incontro in Inghilterra?

«Mi spinge sempre a superare i miei limiti: ha una mentalità forte, ha voglia di insegnare e gli piacciono i giocatori come me, che hanno voglia di imparare tanto».

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