
Ambiente e Energia
Venerdì 11 Luglio 2025
Associazioni, cambia l'iter del ddl caccia, basta forzature
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - "Basta forzature della maggioranza per aumentare la caccia selvaggia in Italia": le sigle ambientaliste e animaliste che stanno conducendo l'azione congiunta e unitaria di contrasto al ddl 1552 caccia esprimono "soddisfazione per il cambiamento nell'iter parlamentare di esame del testo. I partiti di maggioranza, con il sostegno del governo, avevano ottenuto dal presidente del Senato di trattare il provvedimento in sede redigente nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente con una modalità che avrebbe limitato fortemente la possibilità di discussione e modifica del testo, ridotto i tempi e impedito il coinvolgimento delle senatrici e dei senatori esterni alle due commissioni.
Grazie alla segnalazione tempestiva delle organizzazioni ambientaliste e animaliste, e ad un'apposita richiesta da parte di numerosi senatori, - scrivono Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-birdlife Italia e Wwf italia - l'iter del disegno di legge inizialmente approvato è stato modificato: la discussione tornerà in sede referente, ossia con ampio dibattito in Aula, come previsto dalla normale prassi parlamentare.
Le associazioni ambientaliste e animaliste ringraziano le senatrici e i senatori che hanno sostenuto questa richiesta di trasparenza e maggiore partecipazione parlamentare, avviata d'iniziativa del Movimento 5 Stelle, a cui hanno aderito Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico e Per le Autonomie".
Quindi si apre "un'importante fase del processo legislativo che permette di ripristinare un maggior livello di trasparenza e partecipazione democratica. Questo intervento smantella una delle tante tattiche messe in atto dalla maggioranza per giungere ad approvare 'caccia selvaggia' in sordina, riducendo il dibattito parlamentare, tra i cittadini e tentando di limitare l'azione di denuncia delle associazioni che difendono gli animali e l'ambiente.
Il ddl 1552 caccia è stato infatti elaborato senza il confronto con le organizzazioni ambientaliste e animaliste e gli italiani, ma solo su suggerimento delle associazioni venatorie e dei produttori di armi e munizioni. Associazioni che tutelano interessi ristretti non rappresentano alcun interesse collettivo e vedono nelle politiche di tutela della biodiversità e degli animali selvatici un ostacolo al loro divertimento e ai loro profitti". (ANSA).
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