
Ambiente e Energia
Sabato 09 Agosto 2025
Festambiente premia gli Ambasciatori per l'Agrivoltaico 2025
(ANSA) - ROMA, 09 AGO - Saper coniugare la produzione agricola e l'energia rinnovabile dimostrando che sia possibile produrre "prodotti agrivoltaici" di qualità, mantenendo elevati standard ambientali e innovando i modelli agricoli tradizionali.
È questa la ricetta vincente degli Ambasciatori per l'Agrovoltaico 2025, come li ha "battezzati" Legambiente, ai quali dedica un premio nazionale.
Sono sei le realtà che saranno premiate a Festambiente, a Rispescia. In Umbria premiata l'azienda familiare dell'altopiano di Colfiorito, La Valletta, dedita alla coltivazione di lenticchie e zafferano di alta qualità su oltre 80 ettari. In Calabria, sono due i premiati, "La Terzeria", in provincia di Cosenza, che nel limoneto ha installato un impianto agrivoltaico con pannelli verticali che, oltre a produrre energia, fungono da frangivento, riducendo l'evapotraspirazione e migliorando l'efficienza irrigua e la Greenhouse, il primo Consorzio di aziende specializzate nella coltivazione in ambiente agrofotovoltaico, sempre in provincia di Cosenza, con 11 progetti agrivoltaici attivi, 40 ettari coltivati e oltre 18.000 piante. In Campania, il premio è andato alla Bersagliera, un'azienda agricola innovativa in provincia di Salerno. In provincia di Ravenna, premiata l'azienda il Buon Pastore che ha realizzato un impianto agrivoltaico esteso su 70 ettari: sotto i pannelli fotovoltaici pascolano liberamente le pecore e tra a i filari vengono coltivati erba medica, trifoglio bianco, ginestrino, lupinella, festuca ed erba mazzolina, utilizzati per l'alimentazione del gregge. In Puglia, premiata l'azienda agricola "I Prodotti della Svolta" su 4 ettari di terreno coltivato, i pannelli solari installati a oltre due metri d'altezza permettono la coltivazione di uva, ortaggi e legumi, migliorando la resilienza delle colture ai cambiamenti climatici, limitando l'evaporazione e tutelando la fertilità del suolo.
«È essenziale promuovere un modello agroecologico integrato, capace di superare la dipendenza dai prodotti chimici tipici dell'agricoltura intensiva, valorizzando al contempo biodiversità, fonti rinnovabili e filiere etiche», dichiara il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, evidenziando anche la necessità di garantire una transizione equa per le imprese agricole. (ANSA).
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