Ambiente e Energia
Mercoledì 10 Dicembre 2025
'In Italia emissioni in aumento nel 2025, meno rinnovabili'
(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Il 2025 "segna un punto critico per l'Italia": secondo quanto emerge dal rapporto Cer sulla transizione energetica, quest'anno le emissioni italiane tornerebbero a salire, con un calo della quota rinnovabile e un aumenterebbe anche l'uso di gas. Secondo le valutazioni del Cer tuttavia le emissioni potrebbero tornare a ridursi il prossimo anno, mentre nel 2027 il calo diventerebbe più significativo.
In Italia il 2025 segna un indebolimento della tendenza verso la transizione energetica che si era vista nel biennio precedente: le emissioni sono stimate in 371,7 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, in leggero aumento (+0,2%). La quota di rinnovabili sui consumi energetici scende al 21,7%, principalmente a causa del crollo dell'idroelettrico (-21,5%), mentre cresce l'uso del gas naturale (+2,1%). Dal punto di vista geografico, il Lazio è la regione più vicina al proprio target 2030, avendo già raggiunto il 54,5% dell'obiettivo, mentre altre regioni - come Valle d'Aosta e Molise - si collocano sotto il 15%. Secondo le valutazioni del Cer però la decarbonizzazione dovrebbe riprendere moderatamente nel 2026 (-0,5%) e rafforzarsi nel 2027, quando le emissioni potrebbero scendere a 363,9 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente (-1,6%). Mentre nel 2027 il calo diventerebbe più significativo (-1,6%), fino a 363,9 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, a condizione però che si sblocchino gli iter autorizzativi. Il Cer rileva inoltre che il credito diventa più selettivo con le imprese prive di strategie di transizione che rischiano un minore accesso a finanziamenti.
Il rapporto, presentato oggi nella sede di Confcommercio, fotografa una situazione sempre più segnata da un assetto tripolare tra Stati Uniti, Ue e Cina. L'Unione europea continua a ridurre le emissioni in modo strutturale, mentre Stati Uniti e Cina privilegiano sicurezza energetica e sviluppo industriale.
"La transizione procede senza un baricentro comune, senza una cornice internazionale omogenea, il rischio è che chi anticipa la transizione paghi un costo competitivo che il mercato non riconosce" ha detto Stefano Fantacone, direttore della ricerca Cer.
Secondo Giovanni Acampora, componente di giunta Confcommercio con incarico alla transizione ecologica e sostenibilità, "La transizione energetica è necessaria, ma deve essere equa e sostenibile: oggi le imprese italiane pagano già un divario competitivo che pesa su investimenti, occupazione e crescita. Servono, dunque, scelte concrete per garantire energia più sicura, meno costosa e alla portata di tutto il tessuto imprenditoriale italiano". (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA