
(ANSA) - ROMA, 23 APR - "Coltivare la meraviglia" perchè 'la natura è cultura' . E' intorno a questi due concetti che si sviluppa l'edizione 2025 di Floracult la 3 giorni romana dedicata alla florovivaistica e la sostenibilità con un ricco calendario di incontri.
Si comincia con Luana Toniolo, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e il Commissario Straordinario dell'Ente Regionale Parco di Veio Giorgio Polesi per proseguire con Ugo Morelli, scienziato cognitivo che esplorerà il rapporto tra empatia e meraviglia. Carlos Castaño-Uribe, antropologo colombiano presenterà a FloraCult una straordinaria scoperta: nel massiccio del Chiribiquete, in Amazzonia, sono emersi nuovi murales rupestri raffiguranti uomini giaguaro, tra le più antiche testimonianze dell'arrivo dell'uomo in Sudamerica. Definita la "Cappella Sistina dell'Amazzonia", sarà raccontata attraverso le immagini suggestive del fotografo Alessio Romeo.
Paolo Pileri, docente al Politecnico di Milano, affiancato dalla giornalista scientifica Silvia Bencivelli, presenterà Dalla Parte del Suolo, un intervento che è anche il titolo del suo ultimo libro, in cui si denunciano le minacce che incombono sul suolo e si promuove un attivismo ecologico consapevole.
Molti gli appuntamenti anche per i più piccoli.
Nelle rimesse dei Casali del Pino, lo spazio artistico di Raimondo Galeano, il "pittore illuminato". Tra le rarità botaniche agavi straordinarie, come l'Agave albopilosa, con i suoi ciuffi simili a batuffoli di cotone, la Blue Glow e la Regina White Rhino, con l'elegante filettatura bianca. Non mancheranno gli agrumi e, tra questi, il particolarissimo Arancio Arcobal. Dall'Isola di Ischia una collezione di palme e piante subtropicali: l'Archontophoenix cunninghamiana, originaria dell'Australia orientale, la Brahea dulcis, una palma rara nativa del Messico dalle foglie verdi-bluastre, La Caryota mitis , la Sabal minor, l'Arenga engleri, o palma da zucchero di Taiwan, dai fiori molto profumati e la Paullinia cupana chiamata anche Guaranà, una eccellenza fra le piante curative usata dagli antichi popoli africani, con il particolarissimo frutto che sembra la pupilla di un occhio. (ANSA).
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