Zafarana, su transizione energetica serve essere pragmatici

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - "La sicurezza energetica è un pilastro della crescita economica, della competitività e del benessere sociale. Disporre di energia sicura, accessibile e affidabile è essenziale anche per ridurre le emissioni di Co2 e accompagnare la trasformazione dei sistemi produttivi. La sicurezza si basa su tre dimensioni: economica, sociale e tecnologica". Così il presidente del cda di Eni, Giuseppe Zafarana, aprendo il corso sulle Relazioni euro-atlantiche e il Nuovo ordine globale, organizzato da Spes Academy in collaborazione con American Chamber of Commerce in Italy.

"Sul piano economico - ha proseguito - i costi dell'energia incidono direttamente sulla competitività, come dimostrato dalla crisi dei settori energivori europei, ad esempio quello chimico, dopo l'invasione dell'Ucraina. Sul piano sociale, l'aumento dei prezzi energetici può generare impatti rilevanti sull'occupazione. Sul piano tecnologico, un sistema energetico stabile è indispensabile per sostenere digitalizzazione e innovazione, con un fabbisogno globale destinato all'espansione di data center e dell'intelligenza artificiale previsto raddoppiare entro il 2030".

La transizione energetica, ha osservato Zafarana, "resta una sfida globale: oggi l'80% dell'energia primaria proviene ancora da fonti fossili e, pur in forte crescita, le rinnovabili rappresentano una quota ancora limitata. Serve quindi un approccio pragmatico, che tenga insieme sicurezza e decarbonizzazione. Le leve di questo approccio dovranno essere: diversificazione geografica delle forniture, su cui Eni sta lavorando con i progetti Lng in Egitto, Mozambico e Congo; diversificazione tecnologica, con il gas naturale come fonte ponte, biocarburanti e Ccs per salvaguardare le infrastrutture esistenti e investimenti in ricerca e sviluppo di nuove energie, come la fusione, con partner eccellenti come Cfs ed Enea; e una solida protezione degli asset, fisici e cyber, anche attraverso la collaborazione con le istituzioni italiane e internazionali.

La sicurezza energetica - ha concluso il presidente di Eni - è un bene comune e solo un'azione condivisa tra governi, imprese, comunità scientifica e cittadini può assicurare resilienza e sostenibilità al sistema e combinare competitività e decarbonizzazione a vantaggio delle nostre economie". (ANSA).

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