In vacanza con gli animali? I consigli del veterinario

L’ESPERTO. Per recarsi all’estero obbligatoria è la vaccinazione antirabbica. Attenzione al caldo e ai lunghi tragitti in auto.

Bergamo

Finalmente al mare ed anche Laika, Fido, Bobi o Luna verranno con noi, dopo aver cercato e finalmente trovato un posto pet-friendly, dove sono ben accolti e portati in spiagge attrezzate. Fantastico, certo, ma ci siamo preoccupati di consultare il veterinario per chiedere se c’è qualcosa d’altro di cui preoccuparsi? «Sì», risponderà il vostro Vet, parecchie cose!

Vincoli e prescrizioni

Iniziamo con la preparazione al viaggio: in Italia od all’estero? Già, per recarsi all’estero obbligatoria è la vaccinazione antirabbica effettuata da almeno 21 giorni prima della partenza e registrata sul passaporto rilasciato dalla Ats di competenza se vi recate nei paesi europei limitrofi all’Italia (per i paesi nordici ci sono anche altri vincoli), per altri stati extraeuropei è necessario pure un esame del sangue effettuato da un laboratorio di competenza che certifichi la validità ed il funzionamento della vaccinazione stessa dopo almeno un mese dall’effettuazione e registrato sul passaporto da parte del vostro veterinario.

Ma facciamo che tutto questo sia ok. Devo ora preoccuparmi delle condizioni di viaggio.

I viaggi in auto

Parliamo solo dei viaggi in automobile. I finestrini laterali posteriori vanno oscurati applicando delle tendine dotate di ventose perché il sole diretto sui nostri quattro zampe, nonostante il condizionatore di cui tutte le vetture sono ormai dotate e che è sempre più efficace per i posti anteriori che per quelli posteriori, può dare colpi di calore anche molto gravi. Fermatevi ogni paio d’ore per far loro sgranchire le zampe, bere un po’ di acqua fresca e distrarsi qualche minuto. Ricordatevi assolutamente di agganciare il guinzaglio alla pettorina prima di aprire le portiere o rischiate che salti giù di corsa senza controllo. Alla pettorina? Si, certo, non penserete di legarlo alle cinture - come obbligo di legge – con un collare rischiando di fargli molto male in caso di manovre d’emergenza?

Il tema profilassi

E le profilassi? C’è qualcosa di particolare da fare? Sì, eccome! Fondamentale, oltre alle vaccinazioni di routine annuali ed alla profilassi nei confronti della filariosi cardio-polmonare (iniettabile annualmente od in compresse mensili), quella contro pulci e zecche in compresse o fialette mensili o collari, la più importante diventa quella contro gli insetti volanti: mosche, zanzare e pappataci (flebotomi), questi ultimi moscerini più piccoli delle zanzare, ancora non presenti nella nostra città, ma presente ovunque al di fuori, è essenziale che vengano utilizzate fialette, collari o spray che possiedano «effetto repellenza» da applicare prima della partenza, a cui io personalmente preferisco far associare l’uso quotidiano di spray a base di sostanze naturali quali olio di neem, citronella, estratto di geranio o quant’altro, al fine di prevenire morsicature o punture potenzialmente pericolose, non solamente recandosi in spiaggia ma, anche e soprattutto, per le doverose passeggiate quotidiane, esattamente come per noi che ci spruzziamo lo spray antizanzare prima di uscire.

Prevenzione fondamentale

Questo perché praticamente ovunque, in Italia ma anche all’estero, è presente una grave malattia veicolata da pappataci, cioè da moscerini che pungono sia animali che esseri umani: la Leishmaniosi. A noi la puntura di pappataci crea immediatamente pomfi molto pruriginosi o, addirittura, dolorosi e può trasmettere la malattia, contagiosa anche per noi, nei cani difficilmente curabile, a volte non curabile. La soluzione è associare una vaccinazione specifica che però, da sola, può non essere in qualche caso sufficiente, a cui associare i prodotti ad effetto repellenza. La vaccinazione dev’essere effettuata circa un mese prima della partenza, comunque non troppo a ridosso della stessa perché risulti efficace ed associata all’utilizzo in abbondanza di fialette, spray, collari. Quali sono i migliori? Fatevi consigliare dal vostro Vet, ne esistono per tutti i gusti.

Mi chiederete: «Ma i cani che vivono in quelle aree? Non sono a rischio come i nostri?». Si sono selezionati nel tempo, i più resistenti sono sopravvissuti, altri sono mancati, molti sono ammalati e sopravvivono per tempo più o meno breve e spesso con grandi sofferenze, questo vuol dire: prevenzione, prevenzione, prevenzione per esser tranquilli e godervi una fenomenale vacanza con il vostro quattro zampe.

Dr Marco Lorenzi, DMV, specialista in patologia e clinica degli animali d’affezione

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