Addio al professor Mapelli: «Era l’uomo del dialogo, tra le arti e con gli studenti»

IL LUTTO . Aveva 68 anni, un infarto non gli ha lasciato scampo a pochi mesi dalla pensione. Insegnante di lettere al liceo Secco Suardo, era autore anche di varie raccolte. Mercoledì 12 aprile i funerali nella chiesa delle Grazie.

Angelo Mapelli se n’è andato sabato pomeriggio, la vigilia di Pasqua. Aveva 68 anni. Docente di lettere, lascia la moglie Manuela, tanti studenti e colleghi del liceo Paolina Secco Suardo. Neanche una settimana prima aveva finito di predisporre gli ultimi accorgimenti per la sua lezione su Bob Dylan, per la cogestione organizzata nel liceo cittadino. Milanese, di Cassina Amata, frazione di Paderno Dugnano, aveva avuto un’importante esperienza come docente nel carcere di Bollate, e dal 2005 si era trasferito a Bergamo, sposando appieno cultura e radici del territorio. La sua morte, a pochi mesi dalla pensione, causata da un infarto che non gli ha lasciato scampo, ha lasciato senza parole.

A caccia di «gioielli» tra i banchi

«Era pieno di idee – ricorda la collega Alessandra Bizzini, per molti anni vicepreside dell’istituto – era riservato ma stava lavorando a molti progetti inediti». Tra le sue iniziative i «gioielli tra i banchi» raccolte e pubblicazioni in un volume ogni anno, di racconti dei ragazzi. Altro lavoro di spicco la raccolta «Incontri», racconti ispirati ai quadri del pittore Marcello Arzuffi. «Siccome si trattava soggetti e raffigurazioni extraeuropei, il volume era stato utilizzato come percorso di educazione civica, per gli studenti», prosegue Bizzini. La sua attività come autore è stata continua. Con il collega di lettere Olimpio Talarico aveva scritto «Bergamo viva» dedicata alla sua città d’elezione. L’ultimo libro era «L’incanto di un verso» dedicato a una serie di liriche scelte. Forte di una passata esperienza come guida turistica era l’uomo del dialogo: con i colleghi e a scuola riusciva ad andare d’accordo con tutti «nell’esclusivo interesse degli studenti» ricorda Bizzini, come uomo di cultura ha saputo far dialogare letteratura, pittura e musica, creando eventi con le diverse discipline coinvolte, in particolare da docente del liceo musicale. Con la sua modestia sapeva valorizzare i talenti degli altri. «Angelo era un uomo dall’animo elegante – ricorda il collega Talarico – di una cultura eccellente, raffinata, ma messa al servizio di tutti. Con una semplicità e una capacità di condivisione che rasentava il prodigio. Quando nel 2010 pubblicai il mio primo romanzo glielo dedicai. Oggi non mi basterebbe un libro per poter dire chi è stato e chi è per me». I funerali nella chiesa delle Grazie mercoledì 12 aprile alle 15.

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