Ai domiciliari, va a prendere il figlio: arrestato e assolto

LA STORIA. Mamma e nonna non potevano: una è dovuta restare al lavoro e la seconda stava poco bene.

Come tanti genitori, anche lui, mercoledì pomeriggio, è andato a prendere il figlioletto alla fermata del pulmino che riporta a casa i piccoli dall’asilo. Un’uscita da casa non prevista per questo papà, che gli è anche costata cara: l’uomo, infatti, dal 18 agosto è agli arresti domiciliari in un Comune del lago per violazione di domicilio e resistenza. I carabinieri, andati apposta per controllare il rispetto della misura, lo hanno visto in auto a circa 300 metri da casa, e l’hanno arrestato con l’accusa di evasione. Giovedì mattina, l’arresto è stato convalidato. Il papà, giudicato con rito abbreviato, è stato assolto dal tribunale.

L’episodio, come detto, è avvenuto mercoledì pomeriggio. Verso le 15,15 i carabinieri stavano andando proprio a controllare se l’uomo si trovasse in casa. Ma il papà aveva avuto un «piccolo» imprevisto familiare: la compagna, che solitamente si occupa di riprendere il piccolo che rientra dall’asilo con il pulmino, è stata trattenuta a lavoro. In questi casi, era la nonna che andava ad aspettare il bambino per riportarlo a casa. La donna, però, mercoledì stava poco bene.

L’uomo è quindi dovuto uscire per andare a riprendere il figlioletto. Ed è stato visto dai militari, proprio mentre si trovava vicino alla fermata, seduto in auto ad aspettarlo.

Si trovava a una distanza di circa 300 metri dalla sua abitazione, ma ha deciso di andare in macchina in quanto, per rientrare in casa, avrebbe dovuto affrontare una salita insieme al piccolo. I militari hanno quindi proceduto all’arresto, con l’accusa di evasione dai domiciliari. Un arresto che è stato convalidato, in quanto legittimamente eseguito. In aula, l’uomo ha spiegato il perché sia dovuto uscire da casa, violando la misura. Ed è stato assolto.

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