Bando bis per reclutare nuovi medici di base: in provincia le sedi vacanti sono 105

Sanità Dopo l’appello di marzo, a cui avevano risposto solo 12 camici bianchi, Regione e Ats ci riprovano. Situazione critica soprattutto nella Bassa e nelle valli.

AAA cercasi (ancora) medici di base per la provincia di Bergamo. I precedenti non sono confortanti, ma Regione e Ats ci riprovano. Annunciato qualche settimana fa dal direttore generale dell’Ats Massimo Giupponi in un incontro con i residenti di Città alta, è stato pubblicato nei giorni scorsi un bando regionale per andare a caccia dei medici di medicina generale che occorrono alla nostra provincia per coprire 105 sedi vacanti. Sono migliaia i residenti che in Bergamasca aspettano da tempo un nuovo medico di base, soprattutto nelle aree interne (e dunque meno appetibili) della provincia.

Il precedente

Si parte, dicevamo, da un precedente tutt’altro che incoraggiante: all’ultimo bando, emesso lo scorso mese di marzo, su 116 posti vacanti avevano risposto soltanto 12 medici. Ora le sedi sono state di nuovo rimesse tutte a bando, con una novità sostanziale, vale a dire l’obbligo di apertura degli studi in alcuni Comuni e zona della città tra i più disagiati. Per il capoluogo si tratta dei quartieri di Celadina, Campagnola e Città Alta, dove i medici mancanti sono addirittura due. Per la provincia, l’obbligo di esercitare la professione per i medici assegnatari riguardano i Comuni di Levate (2 medici), Boltiere, Osio Sotto, Ciserano, Castione della Presolana (2), Brignano Gera d’Adda, Pontirolo Nuovo (2) e Treviglio. L’ambito territoriale più scoperto (considerata anche la maggiore densità della popolazione) è quello di Bergamo, dove si cercano 10 medici, seguito da quello di Treviglio, Arzago e Casirate, dove ne mancano 6. Ma è in tutta la provincia che i medici mancano.

Bando «esteso»

L’avviso pubblicato dalla Regione riguarda il reclutamento dei medici di assistenza primaria, ma anche dei pediatri di libera scelta e dei medici di continuità assistenziale. La situazione è critica soprattutto in alcune zone montane e della Bassa, dove i professionisti che hanno cessato l’attività non sono più stati rimpiazzati. Dopo i tentativi andati a vuoto nei mesi scorsi, la Regione ha deciso di ampliare la platea dei candidati, dando la possibilità di partecipare al bando a «tutti i medici in possesso del titolo di formazione specifica in medicina generale e i pediatri in possesso del diploma di specializzazione in pediatria o discipline equipollenti», estendendo la possibilità di iscriversi «ai medici provenienti da altre Regioni, a condizione che siano inseriti nella rispettiva graduatoria regionale all’atto della presentazione della domanda». Scandagliato più volte e con scarsa soddisfazione il territorio lombardo, si cerca quindi più fortuna con i medici che arrivano da altre zone d’Italia, sperando in un’inversione di tendenza. Il medico assegnatario potrà scegliere dove aprire lo studio con i vincoli, come dicevamo, per i comuni e i quartieri della città dove le necessità sono più impellenti.

C’è tempo fino al 15 luglio

Per rispondere all’appello di Regione e Ats c’è tempo fino al 15 luglio; le domande dovranno essere inviate all’indirizzo Pec dell’Agenzia di Tutela della Salute. Il bando e la modulistica sono disponibili sul sito dell’Ats all’indirizzo www.ats-bg.it.

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