Bergamo Brescia, Palazzo della Libertà riapre con una mostra sulla trasformazione della città

Inaugurazione il 12 aprile. Seppur diverse, Bergamo e Brescia compongono un disegno su un comune futuro. In città, mostra a Palazzo della Libertà.

Nell’anno della Capitale Italiana della Cultura 2023, Bergamo e Brescia avviano il racconto della trasformazione delle due città che, seppur diverse nella storia e nella forma urbana, compongono un disegno orientato a un comune futuro. Con l’inaugurazione - il 12 aprile - di due mostre straordinarie intitolate «Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità», Bergamo e Brescia danno inizio a un programma di iniziative che raccoglie le migliori energie del territorio, grazie a una forte partecipazione collettiva, per un’azione culturale che possa catalizzare visioni e innovazioni a favore di città vivibili e sostenibili. Città medie dentro aree metropolitane di vasta scala, in cui benessere abitativo e qualità dei servizi, rapporto con la natura e possesso di una forte identità e «differenza» possano entrare nella costruzione del futuro.

Il programma del percorso progettuale, perfettamente coerente con le direzioni degli interventi e investimenti decise dalle due amministrazioni in questi ultimi anni, è stato presentato lunedì 27 marzo presso Triennale Milano dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e dalla vice sindaca di Brescia, Laura Castelletti, dagli assessori Michela Tiboni (Brescia) e Francesco Valesini (Bergamo), da Stefano Baia Curioni, direttore del centro di ricerca Ask dell’Università Bocconi, dai curatori Luca Molinari (Bergamo) e Alberto Ferlenga (Brescia), dalla presidente di Ance Bergamo, da Giorgia Molajoni, direttore sustainability, digital & communication di Plenitude. Gli interventi sono stati preceduti da un saluto introduttivo di Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.

Promossa dal Comune di Bergamo in partnership con Ance Bergamo e Plenitude, società Benefit di Eni, la mostra a Bergamo è curata da Luca Molinari con Federica Rasenti (Luca Molinari Studio). L’esposizione è un invito a scoprire la città per cogliere le direzioni per il suo possibile futuro, a partire dalla qualità urbana e ambientale esistente che l’ha sempre caratterizzata. All’interno della mostra, passato, presente e futuro dialogano insieme, riflettendo processi in atto nella città reale ma anche nei suoi territori, attraverso molteplici voci e sguardi che raccontano ricchezza, progetti e cambiamenti. La mostra ha coinvolto grandi autori e produttori di immagini di tre generazioni: Gabriele Basilico, Filippo Romano e Davide Rapp, chiamati a raccontare tre momenti diversi di Bergamo, delle sue architetture, umanità presenti e visioni per il futuro. All’interno si alternano ritratti, architetture note e anonime, disegni originali, scenari futuri, numeri e domande aperte, mappe e storie capaci di raccontare la complessità della città attuale e le grandi sfide che sta affrontando. In occasione di questa mostra straordinaria, il Palazzo della Libertà di Bergamo riapre alla vita pubblica, rafforzando il centro del polo culturale e museale della Città Bassa, in coerenza con una visione che vede architettura, ambiente e comunità come i tre pilastri su cui costruire una città che sappia rigenerarsi, senza perdere il contatto profondo con le proprie storie. La partnership tra Ance Bergamo e Plenitude, in questo caso, ha l’obiettivo di promuovere l’arte del costruire, patrimonio storico e culturale della comunità bergamasca, raccontando lo sviluppo urbano del territorio, valorizzando il lavoro delle tante imprese che vi hanno contribuito e riflettendo sulla sua evoluzione.

La mostra a Brescia, negli ambienti dell’ex cinema Astra a pochi metri dalla Loggia, sede del Comune, vuole mostrare come le città, per quanto riguarda la loro forma visibile, abbiano una vita e specificità proprie che solo parzialmente possono essere riportate a dati economici, demografici o sociali. Un «ritratto» di come la storia e i caratteri della città abbiano contribuito alla costruzione della sua condizione attuale, come lavoro, natura e cultura abbiano sempre fatto parte della sua specificità, come le politiche urbane stiano, già da oggi, costruendo un futuro che dentro ogni città si delinea principalmente nel presente.

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