Bergamo in piazza contro la violenza sulle donne: «A tutte diciamo: non siete sole» - Foto e video

L’EVENTO. Manifestazioni in centro venerdì 8 marzo tra cortei, musica e danze. «Basta femminicidi, basta violenza nelle nostre vite in ogni ambito». Le richieste d’aiuto aumentano.

Bergamo è tornata in piazza per dire basta alla violenza sulle donne e tenere alta la guardia. Venerdì 8 marzo alle 19 la zona di largo Rezzara e piazza Pontida si è riempita in occasione del presidio organizzato dalla «Rete bergamasca contro la violenza di genere» che riunisce persone singole, associazioni, gruppi e collettivi uniti dal desiderio di sradicare la violenza patriarcale. Si tratta della tappa mensile del «presidio permanente» che si tiene nella stessa piazza ogni 8 del mese. Circa mille le persone presenti venerdì sera.

Sono 13 i nomi e cognomi sulle tre sagome di polistirolo fucsia esposte durante il presidio: tredici donne uccise nei primi tre mesi del 2024 per mano di un uomo, tredici femminicidi a cui potrebbero doversene aggiungere altri sei, attualmente in fase di accertamento. «Siamo qui per dare voce a chi è stata tolta, per dire basta ai femminicidi – ha detto Sara Agostinelli a nome della Rete –. Abbiamo richieste e pretendiamo risposte. Chiediamo protezione per le donne che denunciano, senza minimizzare la loro situazione; si deve fare qualcosa anche nel nostro territorio. Chiediamo prevenzione con la formazione non solo nelle scuole per bambini e ragazzi, ma anche per gli adulti. Basta violenza nelle nostre vite in ogni ambito. Ci vuole l’educazione all’affettività, al consenso, al rispetto. A tutte diciamo: non siete sole, sorelle. Siamo con voi».

La violenza contro le donne è una vera e propria emergenza anche nel nostro territorio dove dal 1° al 29 febbraio i centri antiviolenza di Bergamo e provincia hanno ricevuto 111 nuove richieste di supporto da parte di donne che vivono violenza domestica o che subiscono stalking, mentre dall’inizio dell’anno sono state ben 240.

La piazza si è poi animata con la performance del gruppo Le Favorite, con il canto teatrato «De la Malamurga». Un grande striscione con la scritta «Per Giulia, per tutte» ha ricordato Giulia Cecchetin, uccisa lo scorso 11 novembre dall’ex fidanzato. Al presidio si è unito anche il corteo dello «Sciopero transfemminista» che ha attraversato la città partendo da piazzale Marconi. L’iniziativa della Rete bergamasca contro la violenza di genere verrà riproposta l’8 aprile alle 18 sempre in Largo Rezzara.

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