(Foto di Colleoni)
LA CELEBRAZIONE. Il Vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha chiuso l’anno giubilare dedicato alla speranza con un Rito in Duomo nella serata di domenica 28 dicembre.
Bergamo
«Con la chiusura dell’Anno Giubilare - ha detto il vescovo Francesco Beschi durante il Rito di chiusura dell’anno giubilare, che si è svolto domenica 28 dicembre in Cattedrale - non si spegne la speranza. Quest’anno siamo stati pellegrini verso la sorgente della speranza che è Gesù, sulla via della speranza che è Gesù che ci invita a seguirlo. Siamo stati pellegrini alla porta della speranza che è Gesù attraverso cui ricevere il dono della speranza e diventare testimoni di speranza».
La speranza, che ha connotato l’Anno Giubilare «è dono, è forza di Dio, ma anche scelta dell’uomo che si nutre della fede. Il mondo cambia se noi cambiamo, e cambiamo se decidiamo di sperare. Non scegliere niente è frutto di una pigrizia interiore che è peggio della morte».
L’invito del vescovo, richiamando in particolare l’esperienza del giubileo dei carcerati e dei giovani, è stato quello di far diventare la speranza una forma di resistenza alla delusione e alla disperazione. «Possiamo seminare speranza non solo nell’anno della Speranza, dove la vita è delusa, tra chi non ce la fa più. È possibile generare vita, tessere relazioni, creare reti familiari, sostenere il volontariato, pregare».
Il vescovo ha concluso la sua omelia con le parole di San Paolo: «Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità».
Il rito è stato trasmesso in diretta sul Bergamo Tv e sul nostro sito e prima della diretta abbiamo trasmesso un’intervista al Vescovo realizzata dal nostro direttore Alberto Ceresoli.
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