Boom di offerte lavoro: In un anno 70% in più. Mancano anche i tecnici

Rispetto al 2° trimestre è +14%. Tra le figure più ricercate quelle per logistica e robotica. Introvabili manutentori e personale non specializzato.

Il lavoro torna «di prepotenza» nelle chiamate in Bergamasca. Lo dimostrano i dati del terzo trimestre 2021, in cui si registra un balzo in avanti importanti delle richieste di personale giunte alle Agenzie per il lavoro. La domanda da parte delle imprese fa infatti segnare un incremento boom del 70% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre cresce del 14% rispetto al secondo trimestre 2021.

Nell’analisi dell’Osservatorio Confindustria Bergamo-Agenzie per il Lavoro, è bene comunque precisare che i dati riguardano il settore del lavoro somministrato e non le assunzioni dirette, ma il quadro complessivo conferma quindi positivi segnali già evidenziati in generale sul territorio, con un aumento deciso delle richieste che genera in qualche caso tensioni per la scarsa reperibilità di alcune figure.

L’aumento intercettato dalle Agenzie è strettamente collegato alla decisa ripresa manifatturiera che interessa il nostro territorio, soprattutto se paragonata allo stesso periodo del 2020, segnato ancora pesantemente dall’incertezza dovuta alla pandemia.

La «fame» della logistica

Tra le figure più ricercate spiccano gli addetti alla consegna merci (+15,3%) che confermano la grande «fame» di manodopera dei player della locistica, soprattutto nella Bassa, mentre al secondo posto si conferma la ricerca di operatori di robot industriali (+11,9%). La variazione più importante, sempre rispetto all’anno precedente riguarda il personale non qualificato, la cui richiesta è balzata in alto del 169%. Gli operai specializzati registrano una crescita molto più contenuta, pari al 3%. Anche le domande di figure tecniche sono in deciso aumento rispetto al 2020, con un +76%.

L’analisi delle richieste evidenzia che i conduttori di impianti, sommati fra di loro, sono i più ricercati dalle imprese bergamasche, coprendo poco meno del 35% del totale, e restano il simbolo della forte vocazione industriale del territorio.

Alla crescita della domanda si accompagna però la difficoltà nel reperire molti profili, soprattutto se legati a competenze tecniche. Scarseggiano infatti diverse figure di operai specializzati, in particolare montatori, manutentori, installatori di attrezzature elettroniche, fonditori e saldatori. Fra i conduttori di impianti, è evidenziata la non facile reperibilità di operatori di robot industriali, conduttori di macchinari di lavorazione gomma e addetti alle macchine per l’industria chimica. Problemi simili si pongono anche per gli impiegati contabili.

Criticità vengono infine anche segnalate per i tecnici in ingegneristici, informatici, della salute e della produzione. «Anche i dati del terzo trimestre – sottolinea Paolo Piantoni, direttore generale di Confindustria Bergamo –, confermano la tendenza già evidenziata nel quadro generale delle assunzioni e cessazioni, mettendo in luce la difficile reperibilità sia di alcune figure tecniche che di personale non specializzato».

«Carenze penalizzano la ripresa»

Per Piantoni questa carenza rischia di penalizzare la robusta ripresa della nostra provincia. E’ un tema di grande evidenza che ci vede fortemente impegnati con numerose proposte, fra cui il “progetto #Focus”, per reinserire sul mercato persone a rischio marginalità, e con varie iniziative a fianco del sistema formativo, che spaziano dal sostegno all’Its Lombardia Meccatronica all’adozione dell’Istituto professionale Pesenti, in un’ottica necessariamente di medio periodo».

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