«Cara mamma, la nostra Casa come “culla” per accoglierti»

LA LETTERA. La responsabile e il direttore spirituale della «Amoris Laetitia». «Hai affidato la tua piccola Noemi, ti auguriamo la bellezza di essere amata».

La mamma di Noemi, la neonata affidata mercoledì scorso alla Culla per la vita di Loreto, è nel cuore e nei pensieri di tante persone. Pubblichiamo la lettera che la responsabile e il direttore spirituale della Casa Amoris Laetitia di via Morelli, centro nato per accogliere bambini con gravi patologie, le hanno scritto.

Carissima Mamma, ti abbiamo pensato spesso in questi giorni e ti stiamo portando nella preghiera. Ci pare il modo migliore, forse l’unico, per esserti vicini anche se non ti conosciamo, come non abbiamo conosciuto altri genitori che hanno affidato i loro piccoli alle cure di chi ritenevano più adatto per accoglierli e dare loro un futuro.

Viviamo in una Casa che accoglie bimbi con gravi patologie e le loro famiglie. In questi anni abbiamo incontrato genitori che ci hanno consegnato e chiesto di custodire le loro storie di fatica, di solitudine e di sofferenza e ogni volta proviamo a spogliarci dei nostri pregiudizi e a metterci in ascolto della vita che è sempre ricca, ma anche molto più complessa e dura di quanto possiamo immaginare e comprendere. Le ragioni delle scelte personali rimangono sempre un mistero, soprattutto per chi come noi è esterno ai vissuti, e pertanto riteniamo meritino rispetto e debbano essere custodite nel silenzio. Un silenzio che immaginiamo ora abiti anche la tua vita, che rimane segnata da quel «per sempre» con cui hai salutato la tua bambina. Quelle due parole ci hanno scaldato il cuore: hanno salvato la vita della tua piccola e sono state la dichiarazione di consapevolezza che quel legame, anche se non fisicamente, lo sentirai parte di te per tutta la tua vita.

Forse ci saranno giorni in cui non sarà facile fare i conti con quel «per sempre» e vorremmo augurarti che quella solitudine che hai vissuto nella gravidanza, si possa aprire all’esperienza di incontri in cui tu stessa possa sperimentare la bellezza e la preziosità di poter essere accolta, ascoltata e amata da qualcuno.

Ci piace sperare, infine, che varcando la soglia di un monastero, di un consultorio, di una parrocchia, di un’associazione, o anche la soglia della nostra Casa, tu possa trovare un’altra «culla» per il futuro della tua vita. Un abbraccio.

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