Caro bollette, in palestre e piscine si va verso la chiusura degli spogliatoi

Città. È la soluzione a cui sta pensando il Comune di Bergamo per i suoi impianti. Poli: «Siamo sul punto di scegliere se pagare le bollette o erogare i servizi».

Docce e spogliatoi degli impianti sportivi della città chiusi come ai tempi del Covid, per risparmiare sui costi di acqua calda e riscaldamento e scongiurare la chiusura totale di palestre, piscine e campi sportivi. È l’ipotesi alla quale il Comune di Bergamo sta pensando per contenere le spese delle bollette. «Siamo alla soglia di possibili decisioni anche molto radicali», ha ammesso l’assessore comunale allo Sport Loredana Poli, a margine di un convegno organizzato nel corso di Move City Sport, l’evento fieristico dedicato allo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità, promosso dall’Associazione Impianti sportivi con il patrocinio di Sport e salute, Coni, Anci Lombardia e delle maggiori Federazioni e associazioni sportive italiane. Sul tavolo c’è la questione legata soprattutto alla gestione degli impianti sportivi coperti (palestre e piscine su tutti): «Il problema è serissimo – ha aggiunto Loredana Poli –. Questa è purtroppo un’emergenza simile a quella del Covid. L’impatto sulla vita delle persone, se dovessero rinunciare ad alcune strutture perché non si riesce a sostenere la gestione energetica, potrebbe essere importante e noi cercheremo di evitarlo. La situazione però è molto critica: siamo al punto di scegliere se pagare le bollette o erogare dei servizi ai cittadini. Per quel che riguarda gli impianti sportivi, stiamo elaborando un piano dettagliato per ridurre la maggiore spesa, compattare gli orari e vietare l’utilizzo degli spogliatoi e delle docce, se non espressamente obbligatori, vale a dire durante gli allenamenti in settimana». Una decisione da prendere in fretta, entro i prossimi 15 giorni: «In situazioni di emergenza – ha detto ancora l’assessore – gli accordi si possono rivedere, ma siccome la decisione è complessa e riguarda anche il funzionamento dei campionati, ci sarà un’interlocuzione anche con le società sportive».

Nella prima giornata della fiera Move City Sport si è parlato anche dello sviluppo dell’attività sportiva nelle scuole e d’inclusione, ma centrale è rimasto il tema dell’energia: «Regione Lombardia ha chiuso il 12 ottobre un bando da 32 milioni di euro con finanziamenti fino a 350.000 di cui l’80% a fondo perduto per sostenere l’efficientamento energetico delle strutture sportive ritenute energivore, come le piscine e i palazzetti del ghiaccio – ha detto l’assessore regionale allo Sport, Lara Magoni, presente anche in rappresentanza del Coni –. È il primo passo che la Regione ha voluto dare per sostenere lo sport in questo momento di difficoltà».

Quella dei costi dell’energia non è però la sola criticità emersa ieri: bene il confronto tra le istituzioni sportive e gli enti locali, purché sia effettivo e costruttivo, ha fatto notare l’assessore Loredana Poli. «Capita che le Federazioni cambino regole e misure dei campi di gioco, come sta avvenendo in queste settimane con la pallacanestro – ha detto –. Ma se si modificano le norme senza una programmazione, tanti impianti rischiano di essere declassati. Ciò vuol dire che non possono più ospitare eventi agonistici, con conseguenze pesanti sia per le società sportive, che si ritrovano a non avere più spazi adeguati, che per i Comuni. Si tratta di una sottovalutazione del patrimonio esistente, che avrebbe bisogno di essere rinnovato, ma per farlo serve del tempo».

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