Carrozze al buio e nessuno fa il biglietto
In treno di sera sulla Bergamo-Treviglio

Il viaggio sull’ultima corsa da Bergamo delle 21.20 e ritorno alle 22.08: diffuso il senso di insicurezza. Black out delle luci sui vagoni.

È l’unica tratta bergamasca per la quale la Regione ha chiesto al ministero degli Interni un maggior presidio da parte delle forze dell’ordine. E, percorrendola, si capisce perché la Bergamo-Treviglio sia stata inserita nella «lista nera» delle linee ferroviarie lombarde ritenute più pericolose su tutto il territorio regionale. Il viaggio lo abbiamo fatto venerdì sera prendendo l’ultima corsa dalla stazione di Bergamo, quella delle 21,20 con arrivo alla stazione di Treviglio Centrale dove poi, per tornare in città, siamo saliti sul treno delle 22,08.

Il senso di insicurezza che si percepisce è forte: basta dire che nel viaggio di andata a Treviglio due carrozze, dove sedevano alcune persone, all’altezza della fermata di Levate, improvvisamente sono diventate buie, senza luce, rimanendo così fino all’arrivo nel capoluogo della Bassa. Ed è facile immaginare la paura che una situazione del genere potrebbe suscitare in una donna che in quel momento sta viaggiando da sola. Sul convoglio, inoltre, non c’era nessun controllo. Era presente solo un giovane capotreno che però, sia all’andata verso Treviglio sia al ritorno a Bergamo, non ha controllato il biglietto a nessun passeggero. E qualcuno senza titolo di viaggio c’era. Due donne extracomunitarie, dopo essere scese alla fermata di Stezzano, dalla banchina hanno detto a due connazionali maschi rimasti sul treno: «Andate di là, di là», suggerendo così loro di recarsi dalla parte opposta a quella dove si trovava il controllore ed evitare così eventuali controlli.

Nessun controllo

Probabilmente il capotreno, essendo da solo e non potendo contare sull’appoggio di guardie giurate che si vedono in azione su altre linee ferroviarie, ha preferito non effettuare nessun controllo per il timore di trovarsi in situazioni pericolose. In passato sono stati diversi i casi di personale ferroviario aggredito da passeggeri trovati senza biglietto. E, proprio per questo motivo, la Regione aveva deciso di affiancare ai capitreno vigilantes sostituiti poi da guardie giurate armate. Sia all’andata a Treviglio sia al ritorno a Bergamo sul treno c’erano circa una ventina di persone di cui solo cinque donne. La maggior parte dei passeggeri era extracomunitaria, costretta probabilmente a servirsi del treno non avendo la possibilità di spostarsi con altri mezzi come l’auto. Alcuni di loro erano anche muniti di bicicletta che hanno caricato sul convoglio. Se tuttavia la percezione di insicurezza rimane quella attuale, è facile prevedere che su questa linea difficilmente potranno in futuro aumentare i passeggeri. Nonostante la sua utilità sia incontestabile: in poco più di 20 minuti, infatti, permette di spostarsi da Bergamo a Treviglio.

L’igiene e i danni

Anche le condizioni igienico-sanitarie del treno su cui abbiamo viaggiato venerdì non aiutano sicuramente ad attirare passeggeri: in alcuni vagoni si sentivano forti e sgradevoli odori proveniente dai bagni. Su alcuni sedili, inoltre, erano chiaramente visibili tracce di bevande rovesciate e di cibo: in una carrozza abbiamo visto un passeggero mangiare. L’insicurezza si avverte forte anche nelle stazioni e nelle fermate che si trovano lungo la Bergamo-Treviglio. In tutte quante sono installate telecamere di videosorveglianza. Le relative strutture sono state, comunque, sottoposte ad atti vandalici come la rottura delle obliteratrici o dei pannelli elettronici per l’indicazione delle corse. L’illuminazione in alcune parti delle banchine ferroviarie o nelle relative rampe di accesso è inoltre bassa. In particolare alle fermate di Stezzano, Levate e Arcene che si trovano in zone isolate rispetto all’abitato dei paesi. E, non a caso, nei relativi parcheggi si sono verificati numerosi atti vandalici contro le auto parcheggiate. Anche per questi motivi è facile immaginare che una donna che viaggia da sola difficilmente si fiderebbe a recarsi nelle ore serali a prendere il treno lungo la tratta Bergamo-Treviglio. Nelle stazioni capolinea del viaggio di andata abbiamo inoltre assistito a scene che conferiscono al servizio ferroviario lungo questa linea un’immagine anche di pesante degrado sociale. Alla stazione di Bergamo venerdì sera c’erano extracomunitari che camminavano a piedi nudi arrivando anche ad attraversare i binari. Nella sala d’aspetto della stazione di Treviglio, invece, c’erano già alle 22 persone che dormivano per terra.

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