Chiesa in lutto, addio a don Algeri
«Compagno di viaggio di ogni famiglia»

La camera ardente del sacerdote, morto venerdì 2 agosto per un malore all’età di 56 anni, è allestita dell’abitazione di Torre de’ Roveri. Oggi e domani due veglia di preghiera. Il ricordo del vescovo e dei tanti religiosi che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui.

Saranno celebrati lunedì 5 agosto, nella chiesa parrocchiale di Torre de’ Roveri, i funerali di don Edoardo Algeri, 56 anni, morto venerdì 2 agosto stroncato da un malore mentre percorreva in bici la Statale della Valle Brembana, all’altezza di Camerata Cornello. A celebrare le esequie sarà il vescovo, monsignor Francesco Beschi. Don Algeri – vicario parrocchiale di Boccaleone, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia e presidente della Confederazione italiana consultori familiari di ispirazione cristiana – lascia le sorelle Angela e Lidia e i fratelli Pietro e Vittorio. La salma si trova nell’abitazione di Torre de’ Roveri, in via Leopardi 1. Veglie di preghiera si terranno oggi, sabato 3 agosto, alle 16 con il gruppo Diaconi Permanenti e domani, domenica 4, alle 20, con i collaboratori dell’Ufficio Famiglia della Curia di Bergamo.

Sacerdote devoto, di animo mite e paziente, con una competenza riconosciuta anche a livello nazionale. Così il vescovo Francesco Beschi, il vicario generale monsignor Davide Pelucchi e il Presbiterio diocesano ricordano don Edoardo Algeri, sacerdote «che ha annunciato il Vangelo della Vita e della Famiglia con coraggio e fedeltà, facendosi compagno di viaggio di ogni famiglia, soprattutto di quelle più fragili e affaticate».

La parrocchia di Boccaleone era da circa un anno la sua nuova casa. Don Edoardo Algeri era stato nominato lo scorso anno vicario parrocchiale di questa comunità che ieri ha ricevuto con sgomento la tragica notizia della sua morte. Don Algeri collaborava in parrocchia per la celebrazione delle Messe, per le Confessioni e partecipava agli incontri della Fraternità sacerdotale dopo che, con l’istituzione delle Cet, si era aperto questo nuovo cammino condiviso. «Si stava inserendo con facilità nella nostra parrocchia – dice il parroco don Giuseppe Rossi – con tanta voglia di mettersi in gioco in questo nuovo servizio pastorale che si affiancava ai suoi incarichi a livello nazionale». Don Edoardo e don Giuseppe ieri avevano pranzato insieme, pensando ai prossimi appuntamenti parrocchiali e alla programmazione per ottobre. «Quando era possibile ci sedevamo a tavola insieme – continua il parroco – condividendo pensieri, gioie e fatiche. Era un bravo sacerdote, molto preparato, per cui nutrivo grande stima». Il suo incarico di direttore dell’Ufficio per la pastorale della famiglia ha visto lo scorso anno, dopo diciotto anni, un passaggio di consegne a don Gianmario Della Giovanna. «Il lavoro compiuto da don Algeri in questi anni ha un valore immenso – osserva –. È riuscito soprattutto a plasmare l’attenzione sulla famiglia attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, mettendo in dialogo il mondo civile con quello ecclesiale e lo ha fatto con sapiente lungimiranza. Sapeva abitare questi due mondi con intelligenza, sempre con la passione della missione evangelica».

Don Della Giovanna ne sottolinea la ricca formazione costruita attraverso gli studi di Teologia e di Psicologia e i costanti aggiornamenti e approfondimenti. La notizia della sua improvvisa scomparsa ha raggiunto anche i suoi compagni di Seminario, quelli che con lui hanno condiviso gli studi e che sono stati ordinati il 18 giugno 1988. Tra loro don Antonio Vitali. «Da lui arrivava un messaggio di auguri per l’onomastico oppure una lettera in cui, negli anni a Roma, raccontava e condivideva quanto stava vivendo. Era capace di piccole attenzioni gentili». Al rientro da Roma don Edoardo e don Antonio si sono ritrovati nella parrocchia di Santa Caterina. «Un amico sincero che ora mancherà moltissimo. Di lui ho sempre ammirato il suo talento di lavoratore instancabile, il suo servizio nella Chiesa sempre con passione e competenza».

Don Algeri era legato a Borgo di Santa Caterina dove aveva vissuto per circa vent’anni e dove ogni giorno celebrava la Messa nel santuario dell’Addolorata. «Ha dimostrato tanta passione e competenza come padre spirituale dei giovani», ricorda monsignor Pasquale Pezzoli, parroco di Santa Caterina e in precedenza rettore del Seminario. «Era una persona molto fine e delicata – racconta il parroco emerito, monsignor Andrea Paiocchi –. Nel borgo lo conoscevano un po’ tutti. Era sempre presente alle feste annuali dell’Apparizione e alla processione serale del 18 agosto, che quest’anno saranno orfane di lui». Per don Edoardo poi c’era la passione per la bici in cui coinvolgeva anche gli amici, come don Renzo Caseri che oggi piange la scomparsa di un caro amico. «Abbiamo condiviso tanti momenti di vita spirituale – racconta – e negli anni in cui mi ha voluto come collaboratore all’Ufficio per la Pastorale della famiglia ho avuto modo di osservare come in questo incarico non abbia messo solo competenza e passione, ma soprattutto cuore. Sapeva mantenere i contatti con tante situazioni fragili. Era un uomo generoso, dall’animo nobile e credo che in molti lo ricorderanno per la sua grande bontà. Ho perso il sacerdote a me più caro e farò tesoro di quella sua grande capacità di saper sempre leggere nelle vicende umane piccoli semi di speranza».

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