Comuni divisi sul bonus migranti
500 euro per ogni accolto - Infografica

Cinquecento euro per ogni migrante accolto entro il 15 ottobre: questa la cifra, prevista nella legge di stabilità, che ogni Comune riceverà, secondo quanto annunciato da Renzi.

Tra i sindaci bergamaschi il provvedimento appare positivo per chi già ha assunto l’impegno dell’accoglienza, mentre inutile per chi considera i richiedenti un problema. E l’idea di un incentivo non amplierebbe le disponibilità delle amministrazioni. Graziano Pirotta, presidente del Dipartimento Welfare di Anci Lombardia auspica che «si arrivi davvero fino in fondo con il provvedimento. Anci ha chiesto di più: lo sblocco della possibilità di assunzioni da parte dei Comuni per figure come assistenti sociali o personale amministrativo, necessarie per gestire la presenza dei migranti».

Positiva la valutazione di Marzia Marchesi, presidente del Coordinamento provinciale bergamasco enti locali per la pace: «É un giusto riconoscimento. Sono risorse che potranno coprire alcune spese che i comuni hanno, per esempio per l’assicurazione per le attività di volontariato. Su questo aspetto c’è stato uno stop proprio perché alcuni comuni legittimamente non hanno messo a disposizione risorse».

«500 euro per un migrante? Non mi interessa. É una proposta assurda» dice invece Cristian Vezzoli, sindaco di Seriate. «Sul mio territorio ci sono già tanti problemi. Non ne voglio altri. Abbiamo il caso dell’algerino espulso; poco tempo fa tre nord africani hanno picchiato un anziano. Il 16% degli abitanti sono stranieri regolari e fortunatamente non ci sono richiedenti asilo. Il governo non può fare nulla per renderli ’appetibili’. Preferirei contributi per giovani o lo sblocco del patto». Per Vezzoli i 500 euro non sarebbero nemmeno sufficienti per coprire futuri bisogni di un migrante: «Per la scuola dei figli, per l’affitto o la domanda per la casa popolare».

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Torre Boldone Claudio Sessa: «Apprendo che Renzi ai tanti benefit, aggiunge 500 euro ai comuni che si interessano di sconosciuti. Per quanto mi riguarda, i 500 euro se li può tenere, ma si tenga anche i suoi migranti-clandestini». «C’é - aggiunge - tanta attenzione per i migranti, mentre il governo si disinteressa per la situazione di tante famiglie (italiane e straniere) in grave difficoltà e che negli ultimi due anni hanno subito un tracollo». Di altro avviso il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Da parte del governo è un segnale molto importante di sostegno a quei comuni che si sobbarcano un onere gravoso, non tanto dal punto di vista economico, ma per l’impatto che ha. Per esempio a Bergamo i richiedenti sono 450, non pochi».

L’aspetto debole del provvedimento e che sia”una tantum”: «Ho già auspicato pubblicamente che siano varate misure stabili, per chi accoglie - dice Gori -. Nella nostra provincia 50 comuni su 242 sono ancora troppo pochi. Se ci fosse un sistema di incentivazione strutturale forse altre amministrazioni aprirebbero le loro porte».

«A caval donato non si guarda in bocca» commenta Sergio Zappella, sindaco di Casazza, comune che ospita una struttura di prima accoglienza con una media di un centinaio di presenze. «Dal punto di vista di sicurezza non ci sono mai stati problemi, a dire il vero i comuni non hanno spese dirette, salvo l’assicurazione per i volontari migranti. Il contributo può far superare alcune preoccupazioni che noi sindaci abbiamo rispetto alla concessione della residenza ai migranti, di cui è incerto il futuro».

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