«Con le misure anti Covid azzerate le malattie infettive»

«Papa Giovanni». D’Antiga, direttore della Pediatria: «Finite le restrizioni, i casi torneranno ma in un quadro di normalità. Vaccinarsi la scelta migliore».

Mascherine, igiene e distanziamento aiutano non solo contro il Sars-CoV-2, ma riducono fortemente anche tutte le altre malattie infettive, dal morbillo alle bronchioliti. Specie nei bambini, anche se dietro l’angolo c’è un possibile «rimbalzo»: perché, dopo due anni di restrizioni, ormai si è tornati alla normalità. I virus circoleranno di nuovo, e in molti casi senza la giusta copertura immunitaria.

«Moltissime patologie infettive non si sono verificate nel lockdown: un fenomeno unico, che ci fa capire quale sia stata l’efficacia di alcune misure», è la premessa di Lorenzo D’Antiga, direttore della Pediatria del «Papa Giovanni», intervenuto ieri al telegiornale di Bergamo Tv. Ma, appunto, la situazione è destinata a mutare: «Ci aspettiamo una ripresa, e forse anche un “recupero” di queste patologie». A oggi, comunque, lo scenario è quello della normalità sui diversi fronti delle malattie infettive pediatriche: «Dal punto di vista pediatrico la situazione è buona, non ci sono situazioni particolari. Ci aspettiamo un’epidemia di bronchiolite, come tutti gli anni – prosegue D’Antiga -. Già lo scorso anno, con la riduzione delle restrizioni, abbiamo avuto un’epidemia abbastanza severa di bronchioliti, anticipata nelle tempistiche e con numeri maggiori».

La questione di fondo ha a che fare con l’esposizione ai virus: «Nascondersi dal virus non è una soluzione – ragiona D’Antiga -. Il Covid ci ha insegnato che quelle misure sono molto efficaci, al costo però di un distanziamento sociale estremo, che non è certo quello che cerchiamo. La soluzione, più che nascondersi dal virus, è immunizzarsi. E per immunizzarsi ci sono solo due modi: contrarre l’infezione o vaccinarsi. Chiaro che l’infezione non è ideale, allora vaccinarsi contro le malattie infettive è la soluzione». Anche la convivenza col virus è un bilanciamento tra le diverse esigenze: «È importante che i ragazzi siano tornati a scuola. La salute di un ragazzo ha una componente molto importante legata alla socialità e non se ne può fare a meno – conclude D’Antiga a Bergamo Tv -. I bambini nella maggior parte dei casi non sono soggetti a malattie gravi da Covid, perciò concordo con questa riapertura. Non mi attendo per le prossime settimane dei problemi significativi».

I dati della Regione

Che le malattie infettive «extra Covid» abbiano avuto una drastica frenata in questi ultimi due anni, anche a livello pediatrico, lo conferma un recente report della Direzione generale Welfare. Nel 2022, sino al 10 ottobre, in Lombardia si sono contati solo 9 casi di morbillo, 8 nell’intero 2021 e 21 nel 2020: se si guarda invece al 2019, l’ultimo anno pre-pandemico, i casi di morbillo in Lombardia erano stati ben 469. Il confronto è simile anche per altre patologie: nel 2022 sono stati registrati 76 casi di parotite epidemica, nel 2019 furono 254; 4 i casi di pertosse nel 2022, contro i 171 del 2019; per la scarlattina si sono osservati 280 infezioni nel 2022, contro le 4.485 del 2019; la varicella ha visto 513 contagi nel 2022, contro i 13.240 del 2019.

A proposito di prevenzione: si sono aperte le prenotazioni per la vaccinazione antinfluenzale anche tramite la piattaforma regionale online (https://vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it/), e in Bergamasca sono stati 1.215 gli appuntamenti fissati in questa prima giornata (1.062 negli hub, 153 in farmacia); in totale ieri si sono prenotati 15.837 lombardi (13.370 negli hub, 2.458 nelle farmacie). Circa due terzi delle prenotazioni riguarda gli ultrasessantenni, il resto delle adesioni è distribuito tra le altre categorie per cui è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale. Nella fase precedente, quella con prenotazione solo tramite medici di base o centri specialistici, in Bergamasca erano state già 12.365 le dosi di antinfluenzale somministrate.

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