Contagi, la crescita non si arresta. In 7 giorni i positivi sfiorano +40%

Report Ats. Si conferma il costante aumento avviato a inizio settembre: oltre 4.300 i casi. Tra i più colpiti la fascia dei 51 anni e gli under 11. Lieve il rialzo dei ricoveri ordinari e stabili quelli in terapia intensiva.

Parametri tutti in crescita nel bollettino settimanale che fotografa l’andamento della pandemia fra città e provincia. Dopo la risalita dei contagi, divenuta ormai costante nell’ultimo mese, a salire nell’ultima settimana ci sono anche i ricoveri ordinari nei reparti degli ospedali bergamaschi.

I dettagli del monitoraggio sono contenuti nel consueto report firmato dal Servizio epidemiologico di Ats Bergamo: gli esperti rilevano una crescita di positivi che sfiora il 40% in sette giorni, facendo salire il contatore a quota 4.302 casi fra il 28 settembre e il 4 ottobre, contro i 3.079 accertati la settimana precedente. Guardando all’ultimo mese, significa confermare il trend di crescita costante avviato a inizio settembre: la salita è iniziata con un timido rimbalzo del 5% fra il 7 e il 13 del mese scorso, quindi con un successivo rialzo del 20% fra il 14 e il 20 settembre, fino a schizzare a quota + 31% e +39% nelle ultime due settimane.

L’incidenza maggiore nell’Alto Sebino: 506 casi ogni centomila abitanti

Confermato l’identikit di chi si contagia maggiormente su suolo orobico: anche negli ultimi sette giorni le fasce anagrafiche più colpite sono quelle centrali, con età media pari a 51 anni, mentre sono in aumento i casi fra gli under 11. Gli epidemiologi di Ats Bergamo fanno notare tre elementi chiave dell’ultimo bollettino: «un ulteriore incremento dei casi incidenti, un lieve rialzo dei ricoveri ordinari e la sostanziale stabilità di quelli in Terapia intensiva e, infine, l’indice di replicazione diagnostica (Rdt) che indica una ripresa dei contagi mantenendosi stabilmente oltre la soglia unitaria». A proposito dell’indice Rdt, il parametro è sopra la soglia critica (pari a uno) ormai da settimane: negli ultimi sette giorni si attesta a quota 1.26, a conferma di «un andamento di crescita costante» ribadiscono gli epidemiologi.

Più lenta l’avanzata a Romano. I paesi zero Covid crollano da 31 a 18

In rialzo la media dei casi giornalieri (615 contro 440 di due settimane fa) così come il tasso d’incidenza: fra città e provincia la settimana 28 settembre – 4 ottobre fa segnare un’incidenza pari a 382 casi ogni centomila abitanti (era pari a 273 nella settimana precedente), dato che riporta indietro il calendario alla fine dello scorso luglio. Mai, da allora, si era tornati a valori simili.

Passando all’analisi territoriale, il virus non risparmia alcun angolo della provincia. Come già settimana scorsa, negli ultimi sette giorni tutti gli Ambiti mostrano parametri in crescita. Nel dettaglio, lo spicchio di territorio con l’incidenza maggiore di tutta la Bergamasca risulta essere l’Alto Sebino con 506 casi ogni centomila abitanti. Seguono l’Ambito Valle Brembana (429 positivi sempre calcolati ogni centomila residenti), Valle Seriana (399), Valle d’Imagna e Villa d’Almè (388), Dalmine (386), Seriate e Valle Cavallina (383). In crescita, anche se sotto la media provinciale – che si attesta a quota 382 casi ogni centomila abitanti – ci sono gli Ambiti Monte Bronzone Basso Sebino (379), Isola Bergamasca (360), Treviglio (335), Grumello (328), Valle Seriana Superiore e Val di Scalve (316) e, infine, Romano di Lombardia (252).

Se dagli Ambiti si passa poi all’analisi delle singole località, un dato emerge chiaro: i Comuni che non attestano alcun caso di Covid negli ultimi sette giorni crollano nuovamente, scendendo da 31 a 18 (7,4%). E a proposito di Comuni: a registrare l’incidenza maggiore di tutta la provincia nell’ultima settimana ci sono Cornalba, Ornica e Oltressenda Alta, seppur con dati assoluti estremamente contenuti. Nello specifico: Cornalba rileva un’incidenza pari a 17 positivi ogni mille abitanti (ma solo cinque casi), Ornica e Oltressenda Alta salgono invece rispettivamente e al ritmo di 15 e 14 contagi sempre ogni mille residenti, dato che si traduce però in soli due casi in entrambi i piccoli comuni.

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