Covid, 11,7 milioni di mascherine
distribuite nelle scuole bergamasche

L’istituto che ne ha ricevute di più è il Lussana a cui ne sono state inviate 173 mila e 700. I dati aggiornati a ieri dicono che in Bergamasca sono stati inviati anche 16 mila litri di gel igienizzante.

Dalla prima campanella, suonata lunedì 14 settembre, nelle scuole bergamasche sono state distribuite 11,7 milioni di mascherine. E altre, a milioni, sono attese nelle prossime settimane. Un tema, quello dei dispositivi di protezione, che è tornato di prepotenza d’attualità dopo la crescita dei contagi registrata nelle ultime settimane. In attesa di capire se questa è davvero la seconda ondata prevista da tutti gli esperti, soprattutto di capire se il numero dei positivi crescerà ancora e se ci sarà un nuovo importante afflusso nelle terapie intensive, il governo ha deciso di approvare contromisure per limitare la trasmissione del virus. Torna l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e non solo nei luoghi chiusi in presenza di più persone. Va portata sempre con sé. Le uniche eccezioni: può essere tolta se si è in auto, alla guida da soli o a bordo con congiunti, in moto o in bicicletta, in un luogo isolato o se si fa attività motoria garantendo il distanziamento di due metri.

Anche nelle scuole, quindi, l’obbligo rimane e viene esteso anche all’aria aperta. Fino a quando non verrà messo in commercio un vaccino efficace contro la malattia Covid-19, i dispositivi individuali - insieme a distanziamento, lavaggio delle mani e divieto di assembramenti - sono il rimedio più efficace per evitare un ritorno della crescita dei contagiati a ritmi esponenziali. Un concetto che nelle scuole bergamasche sembra essere stato capito alla perfezione. Al di là di qualche caso sporadico, è raro vedere studenti o professori che non rispettano l’obbligo. La macchina organizzativa creata dal commissario straordinario Domenico Arcuri ha garantito l’approvigionamento di mascherine fin dal primo giorno. Qualche problema, a dire il vero, c’è ed è stato già segnalato da genitori e insegnanti: troppo piccole, troppo grandi, di stoffa troppo sottile per una protezione adeguata. Con il passare delle settimane anche i fornitori sembrano aver preso le misure e la distribuzione prosegue a ritmi sostenuti. Grazie al cruscotto predisposto sul sito ufficiale del ministero della Salute è possibile verificare quante mascherine sono state arrivate in tutte le scuole italiane. Il dato viene aggiornato ogni due giorni.

A ieri in provincia di Bergamo ne sono state distribuite 11 milioni 777 mila e 670. L’istituto che ne ha avute di più è il liceo scientifico Lussana, in città, con 173 mila e 700. Poi un’altra scuola superiore, il Natta, con 172 mila e 900. Al terzo posto il «Centro provinciale di istruzione adulti» di Treviglio con 167 mila 520. Aggregando i dati a livello comunale, la città è in prima posizione con 2,9 milioni di mascherine. Primato scontato, considerato che nel territorio del Comune di Bergamo sono presenti molte scuole superiori che attirano studenti da tutta la provincia. Al secondo posto Treviglio con quasi un milione di mascherine e poi Trescore Balneario con 337 mila e 200. Nel cruscotto del ministero si può controllare anche l’invio del gel igienizzante, altro strumento fondamentale per evitare il contagio. In Bergamasca ne sono stati spediti 16.197 litri. Centotrenta litri sono arrivati all’Itis Paleocapa, 120 litro al Majorana di Seriate e 110 litri all’istituto comprensivo Aldo Moro di Calcinate. La quantità conta, sì, ma è importante soprattutto l’uso che viene fatto di questi dispositivi di protezione individuale. I bergamaschi, anche i più giovani, sono consapevoli che la prevenzione è fondamentale.

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