Covid, la conta dei nuovi casi giornalieri si avvicina a quota 500. Continua la salita

Il report. Per la seconda settimana di fila i dati di Ats Bergamo confermano che la curva delle infezioni vira all’insù. Negli ultimi sette giorni in provincia di Bergamo le infezioni sono state 3.480. L’incremento maggiore nel capoluogo.

La curva dei contagi si conferma in risalita. Il nuovo report settimanale dell’Ats, a cura del Servizio epidemiologico aziendale, traccia infatti la prevedibile prosecuzione saliscendi del Covid: tra i 16 e il 22 novembre l’incidenza del virus in Bergamasca si è attestata a 309 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, con un incremento del 23% rispetto al valore di 250 che si osservava nella settimana precedente (9-15 novembre); e proprio quella settimana era stata la prima in cui i positivi erano tornati ad aumentare, dopo invece quattro settimane di flessione.

Guardando ai valori assoluti, gli ultimi sette giorni hanno consegnato in provincia di Bergamo un totale di 3.480 nuove infezioni, 661 in più della settimana precedente; in altri termini, ora si torna a circa mezzo migliaio di nuovi casi al giorno (497, per la precisione). È, in sostanza, una situazione di stabile (ri)crescita della circolazione virale, considerato che l’indice di replicazione diagnostica (l’Rdt) «si mantiene mediamente al di sopra del valore unitario da circa due settimane» e al 22 novembre risultava pari a 1,17, come spiegano gli epidemiologi Alberto Zucchi (direttore del Sea), Elvira Beato, Roberta Ciampichini, Giacomo Crotti e Giuseppe Sampietro.

L’identikit dei nuovi positivi è comunque il consueto: anche negli ultimi giorni, annotano gli epidemiologi, «a distribuzione percentuale tra le classi di età dei nuovi casi incidenti conferma quella delle settimane precedenti. Le classi di età più rappresentate, in termini di numeri assoluti sul totale dei casi incidenti degli ultimi 7 giorni e di tasso di incidenza su 100mila residenti delle singole fasce d’età, sono sempre quelle centrali (dai 40-69 anni). L’età media è pari a 50 anni». La differenza è apparentemente evidente rispetto a un anno fa, perché tra ottobre e dicembre 2021 l’età media era di 35 anni: quel dato era però influenzato dal fatto che allora si facevano molti più tamponi tra i bambini e gli adolescenti per via delle regole sulle quarantene scolastiche (e dunque emergevano più contagi in quelle fasce d’età, abbassando il valore medio), mentre oggi non è più così.

La geografia del virus

L’aumento dei positivi è omogeneo sull’intera provincia: 13 Ambiti territoriali su 14 presentano infatti valori di incidenza in crescita rispetto alla settimana precedente, l’unica porzione bergamasca in controtendenza è la zona del Monte Bronzone-Basso Sebino. I valori più alti si osservano nell’Ambito di Bergamo, che comprende il capoluogo e alcuni comuni della cintura urbana, con 358 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti (la media provinciale è di 309); ai minimi c’è invece l’Ambito della Valle Seriana superiore e Valle di Scalve, con 193 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti.

Ne consegue anche una logica riduzione del numero dei Comuni Covid-free, cioè delle località senza nuovi casi negli ultimi sette giorni: sono ora 25 su 243, mentre la settimana precedente se ne contavano 31.

Scendendo al livello comunale, l’incidenza più alta si osserva a Oltre il Colle (13 nuovi casi settimanali ogni 1.000 abitanti); guardando invece ai valori assoluti, slegati cioè dal numero di residenti, la classifica vede in testa Bergamo (434 nuovi contagi), poi Treviglio (103), Seriate (82), Dalmine (67) e Romano di Lombardia (65).

Il capoluogo è anche il Comune col maggior incremento di casi rispetto alla settimana precedente (+68 nuovi positivi), seguito da Cologno al Serio (+29), Zanica (+27), Treviglio (+26) e Castelli Calepio (+24); in 129 località su 243 i nuovi casi sono in aumento, in 39 sono in linea con la settimana precedente, in 75 Comuni sono invece diminuiti. Nella sintesi, gli epidemiologici parlano di «moderato incremento dei casi incidenti», con una risalita dei casi «già vista dopo periodi di costante decrescita».

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