Delitto di Valverde, 18 anni per il compagno di Viviana

Diciotto anni. È questa la condanna nei confronti di Cristian Locatelli, il 42enne di Terno d’Isola, accusato della morte della compagna, Viviana Caglioni, 34 anni, deceduta in ospedale dopo i maltrattamenti subiti nell’abitazione di via Maironi da Ponte, a Valverde, il 31 marzo 2020.

Secondo l’accusa la giovane fu picchiata da Locatelli e riportò lesioni tali che la condussero alla morte, avvenuta 6 giorni dopo in ospedale. Per la difesa, invece, Viviana era caduta accidentalmente due volte durante un litigio con l’imputato nell’appartamento dello zio di lei, Giampietro Roncoli, sotto l’abitazione dove convivevano la vittima, sua madre Silvana e Locatelli.
Locatelli, difeso dall’avvocato Luca Del Bue, ha sempre sostenuto che la convivente, in stato di ubriachezza (1,94 il tasso alcolemico), era caduta da sola battendo il capo contro lo spigolo di un mobile nell’appartamento dello zio della vittima al piano di sotto. È stato proprio lo zio Giampietro Roncoli ad accusare Locatelli di aver picchiato la nipote.

Il tragico episodio risale alla tarda serata del 31 marzo 2020, in pieno lockdown. La 34enne era finita all’ospedale Papa Giovanni «in coma profondo», come ha dichiarato in aula l’anatomopatologa Yao Chen: morirà il 6 aprile. Ora la condanna a 18 anni nei confronti del compagno, pronunciata dalla Corte presieduta dal giudice Giovanni Petillo: dalla originaria contestazione di omicidio volontario la Corte ha quindi derubricato il reato in morte in conseguenza di altro reato (maltrattamenti). Per Locatelli, inoltre, la Corte ha stabilito 3 anni di libertà vigilata al termine della pena dei 18 anni. Per la madre una multa di 50 mila euro di provvisionale.

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