Feste private in zona bianca, ma sulle discoteche resta lo stallo

Dal 21 regole praticamente uguali in quasi tutto il Paese grazie al continuo trend di miglioramento dei dati. Gestori dei locali da ballo sempre più in pressing.

Si torna a far festa in altre quattro Regioni, ora in tutto sette. Ma resta comunque vietato organizzare party in casa o ballare nelle discoteche, che rimangono chiuse almeno per tutto il mese di giugno. Nel rebus delle nuove misure in zona bianca, l’ultima trattativa sul tavolo della politica riguarda la ripartenza del divertimento del popolo della notte. Dopo lo slittamento del coprifuoco a mezzanotte (fino alle 5) nelle zona gialle, a dividere adesso è il tema del divertimento nella fascia di rischio più bassa.

Nelle prossime ore il Sindacato italiano dei locali da ballo (Silb) incontrerà al ministero della Salute il sottosegretario Andrea Costa, al quale aveva chiesto di essere ascoltato. Stessa richiesta è arrivata dai gestori delle discoteche di «Asso Intrattenimento» di Confindustria, che potrebbero incontrare Costa nei giorni successivi.

Sul tema il ministro Speranza - il quale aveva pur mostrato un’apertura in vista di future valutazioni - non si è ancora pronunciato, ma il pressing del settore sale: «Proponiamo di ripartire da luglio - spiega il presidente di Asso Intrattenimento, Luciano Zanchi - ma sia chiaro che il nostro lavoro è l’assembramento. La gente viene in discoteca per socializzare perché sono luoghi atti ad accogliere le persone quindi non è possibile tenere la mascherina in pista, dove si balla e si suda. Siamo assolutamente favorevoli all’entrata con green pass e al tracciamento, quindi entrerebbero nei locali solo persone con anticorpi o comunque risultate negative. È per questo che sarebbe impossibile rendere obbligatorio l’utilizzo della mascherina».

Mantiene una linea più moderata il presidente del Silb, Maurizio Pasca, per il quale si può ripartire in pista anche con l’obbligo della mascherina, per toglierla solo al bancone del bar oppure bevendo o mangiando al tavolo. Entrambi i sindacati di categoria hanno proposto un protocollo sulla riapertura in sicurezza e la Silb era anche stata promotrice di un esperimento in due diverse discoteche a giugno, a Gallipoli ed a Milano, per verificare le condizioni sulla riapertura del settore. Ma quest’ultima richiesta, finita sul tavolo del Cts, non sembra ancora esser stata calendarizzata.

Resta possibile l’organizzazione di matrimoni, battesimi, cresime, compleanni e banchetti successivi a questo tipo di cerimonie: per ora solo in zona bianca, dal 15 giugno ovunque. E anche in questo caso sarà comunque necessario però avere il green pass. Le feste private in casa, anche nelle sette Regioni «promosse», sono vietate dal decreto. In bianco è consentito far visita agli amici restando all’interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano.

Le regole da «bianca» saranno le stesse per tutto il Paese quasi sicuramente dal 21 giugno (ad esclusione della Valle D’Aosta, che forse aspetterà ancora un’altra settimana) proprio in virtù del trend di miglioramento dei dati nel Paese: nelle ultime 24 ore sono stati 1.273 i nuovi contagiati (mai così pochi dal 15 settembre 2020) ma con altre 65 vittime. Il tasso di positività è stabile all’1,5%.

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