Il Comitato pendolari bergamaschi «abbassa la serranda» dopo 25 anni: rimasti solo in due

I social. Una lunga lettera sui canali social annuncia la volontà di interrompere l’attività di rappresentanza di chi viaggia sui treni da e per Bergamo e Milano.

L’annuncio è arrivato via social nella mattinata di lunedì 20 marzo: il Comitato pendolari bergamaschi, che ha a lungo portato le istanze dei viaggiatori abituali in treno da Bergamo a Milano ai tavoli della Regione e di Trenord, alza bandiera bianca. Dopo 25 anni di impegno, non essendoci alcun ricambio, finisce la sua corsa. «Care e cari viaggiatori, il Comitato pendolari bergamaschi esiste da oltre 25 anni e dal primo giorno non si è mai stancato di rappresentare le necessità e le richieste di chi ogni giorno e per svariati motivi si reca da Bergamo e provincia verso Milano utilizzando i mezzi pubblici, in particolare il treno. Siamo stati rappresentati sempre da volontarie e volontari che, nel tempo, hanno dedicato tempo personale alle attività, a volte investendoci anche un po’ di denaro per la gestione annessa. In oltre 25 anni abbiamo fatto molte cose che certamente molti di voi non potranno ricordare, anche solo per questioni anagrafiche» spiegano i rappresentanti del Comitato pendolari bergamaschi.

Ne ha fatta di strada quel comitato nato un quarto di secolo fa: dagli «happy train», le colazioni in treno con il CPB, alle raccolte firme (analogiche su fogli di carta), alla cura del sito e dei social, alle lettere e ai comunicati stampa, alla rappresentanza in Regione Lombardia per tanti anni in qualità di «comitato accreditato» e con un rappresentante tra i cinque rappresentanti viaggiatori ammessi alla Conferenza Regionale del Tpl.

«Non credeteci quando l’odierna politica tenta di screditarci, perché in verità proprio la stessa politica ci accreditò ufficialmente per sedere ai tavoli della politica del trasporto regionale - si legge nel post -. E sapete perché? Lo fecero grazie al vostro importante supporto. Già, perché solo il supporto dei viaggiatori e la nostra competenza e costanza ci hanno permesso di arrivare a poter dialogare con sindaci, assessori e a volte ministri. Cosa abbiamo ottenuto? Lo sappiamo che ai vostri occhi sembrerebbe nulla. Ma così non è. Il CPB ha fatto da “guardiano” a ogni progetto, dal raddoppio del tratto Bergamo-Verdello a ogni singolo cambiamento orario, fino all’arrivo dei nuovi treni sulle nostre direttrici. Certo, non abbiamo ottenuto tutto quel che volevamo ma senza il nostro punto critico e il nostro controllo, beh forse non avremmo quel che abbiamo oggi».

E arriviamo alla scelta di oggi appunto. «Ecco. Oggi, dopo la pandemia, purtroppo siamo rimasti solo in due e francamente non ce la sentiamo più di proseguire. Non vogliamo più farlo perché non notiamo più interesse o attenzione e il nostro tempo a disposizione è sempre meno per investirlo in qualcosa che suscita ormai poco interesse. Forse è il lavoro in remoto o forse davvero tutto va molto bene nel servizio come racconta Regione Lombardia insieme a Trenord. Ce lo potrete dire voi, ma noi abbiamo deciso di mollare. Perciò vogliamo con questa lettera informarvi che nelle prossime settimane chiuderemo i nostri canali social, il sito e chiediamo di non essere più contattati per questioni riguardanti il Tpl. Ovviamente, ognuno di voi sarà libero di lavorare per fondare un nuovo Comitato, anzi ce lo auguriamo. Per questo vi invitiamo a scriverci qui nel caso qualcuno fosse interessato a rilevare il nostro lavoro e volesse continuarlo. Grazie davvero ancora a tutte e tutti. Abbassiamo la serranda».

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