La bufera è passata, ma domenica è stato il giorno più piovoso dell’anno

METEO. Nel weekend la pioggia della media di tutto il mese di marzo. E vento: raffiche fino 92 km/ora. La neve? Oltre 2,5 metri.

Burrasca di pioggia e vento in pianura e nei fondovalle, tanta neve sulle Orobie. Un colpo di coda dell’inverno quello di sabato 9 e domenica 10 marzo. Il manto nevoso al suolo ha raggiunto i due metri e mezzo sulle Orobie, grazie ai 50 centimetri scesi in 24 ore. Tanta la neve anche sulle piste da sci, per quelli che, comunque dovrebbero essere, per molte stazioni, gli ultimi venti giorni di apertura.

Tra sabato e domenica, in due giorni tanta pioggia quanto in media ne cade l’intero mese di marzo. Sulla nostra provincia sono caduti mediamente tra i 40 millimetri di acqua in pianura e 70 sulle Orobie, dove si è già raggiunta la media pluviometrica mensile che per marzo è di 72 mm. Significa che se anche non piovesse più per tutto il resto del mese, marzo sarebbe comunque in perfetta media per quel che riguarda la pioggia scesa. Circa 10 mm un po’ ovunque nella giornata di sabato e poi acqua in abbondanza domenica, dove si è passati dai 30 mm della bassa pianura agli oltre 60 delle Orobie, con il record, tra quelli registrati dalle stazioni online del Centro Meteo lombardo, segnato a Valcanale di Ardesio con 68,4 mm di pioggia caduti, seguito dalla località Ascensione di Costa Serina (65,8 mm) e Selvino (63,5 mm). E con i millimetri di pioggia complessivi scesi in questi primi 10 giorni del mese che sulle Orobie sfiorano anche i 130. Numeri significativi, visto che quando si parla di precipitazioni un millimetro di pioggia corrisponde a un litro d’acqua su un metro quadro di superficie, che ne fanno complessivamente di domenica il giorno più piovoso da inizio anno.

Meteo - Previsioni per la nuova settimana. Video di www.bergamotv.it

Il vento oltre i 50 km/h

Ha soffiato forte pure il vento, con raffiche anche oltre i 50 km/h. Vento forte anche in Val San Martino, ma con le raffiche più violente sulle Orobie, dove si sono raggiunti anche i 92 km/h come al Rifugio Capanna 2000 dell’Alpe Arera.

In questo contesto meteo va sempre tenuto in considerazione il pericolo legato al distacco valanghe. Il geologo incaricato dalla Provincia, Federico Rota, sabato ha raggiunto Lizzola per effettuare un test di stabilità del manto nevoso. «Durante questa stagione ho eseguito una quindicina di rilievi nivologici completi sulle Orobie che comprendono la valutazione della tipologia di cristalli, la stratigrafia, la densità, il livello di umidità ed il test di stabilità del manto nevoso». Quest’ultimo in particolare (in gergo denominato blocco di slittamento) rappresenta la prova più importante perché permette di comprendere la sua «risposta» in seguito al sovraccarico causato dal passaggio di uno sciatore. «Nella fattispecie – prosegue Rota – il test ha confermato che la stabilità del manto non è male in quanto sono necessarie grandi sollecitazioni affinché si manifesti un distacco (in questo caso si sono staccati i 40/50 centimetri più superficiali). Malgrado la presenza di un esiguo strato di neve contenenti polveri sahariane, accumulate con la precipitazione di fine febbraio, il manto è risultato regolare ed uniforme».

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