Le sneaker con supporti e cuscinetto
Il progetto è Made in Bergamo

L’idea di un imprenditore del settore chimico e di un ricercatore, che hanno unito la passione per la ricerca a quella per la bicicletta realizzando una calzatura potenziata che migliora postura e prestazioni.

Le buone idee, anche quelle imprenditoriali, nascono spesso da una passione. Ed è proprio la storia di una passione, per la ricerca e per la bicicletta insieme, quella che ha condotto Francesco Cozzo, responsabile della ricerca e sviluppo per i progetti speciali, e Fabrizio Belli, amministratore delegato e socio di maggioranza della «Specialities» di Berbenno che si occupa di distribuire e produrre semilavorati chimici per l’industria della detergenza, a lanciarsi in una sfida lontana anni luce dal proprio core business: la progettazione e produzione della sneaker «Grin Shoes».

Dopo una gestazione durata praticamente 15 anni e un investimento nel progetto da un milione di euro (cui si aggiungono altri 600 mila euro per la prima fase produttiva), il lancio nazionale nei giorni scorsi a Bergamo con un trekking di prova in giro per Città Alta, su e giù per i colli di San Vigilio. «L’idea nasce da una passione, la mia per la bicicletta e quella di Francesco per la ricerca, dal momento che in questo prodotto sono confluite tutte le competenze acquisite in una precedente ricerca sulla bici e l’uomo – spiega Fabrizio Belli – che aveva superato tutti i test fisiologici e metabolici di una multinazionale statunitense, ma che poi, nonostante fosse stato selezionato per il padiglione Italia all’Expo di Shangai, non si era concretizzato in un prodotto commercializzabile».

Nel 2015, forti della precedente esperienza, nasce l’idea di una scarpa specializzabile, ma non specializzata, adattabile quindi a diversi usi. «Ho cercato di trasferire le conoscenze acquisite nel precedente progetto, soprattutto legate a come non far star male il nostro corpo durante gli sforzi fisici, evitando la rottura delle miofibrille muscolari – spiega Francesco Cozzo –, in un prodotto che fosse commercializzabile, curandone l’ideazione, la progettazione e la prototipazione».

Evocando i calzari del dio alato Hermes, dal momento che è dotata di supporti energizzati laterali cui è ancorato un morbido cuscinetto ad appoggio tibiale, il prodotto, fin dalla scelta del nome, strizza l’occhio al mondo green, vista l’assonanza, e lancia un ghigno (in inglese «grin» significa «ghigno, sorriso»), che vuole trasformarsi nel sorriso di chi la indosserà, visti i benefici che questa scarpa potenziata promette in termini di miglioramento delle prestazioni e della postura, comfort, tonificazione e recupero, evitando la lesione delle miofibrille muscolari responsabili dell’insorgenza dei Doms (indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata), che compaiono tipicamente nei giorni successivi all’attività fisica. Dopo vari test in collaborazione con Centri di ricerca riabilitativi e in attesa di una validazione prestazionale da parte di una primaria università italiana, oggi sono state prodotte 2.400 paia di scarpe, tutte Made in Italy, adatte a camminare e ad attività fisiche non agonistiche.

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