Lorini: «I no vax rischiano 36 volte di più di finire in terapia intensiva»

«Negli ultimi 100 giorni al Papa Giovanni abbiamo ricoverato 53 pazienti gravi, 40 di questi non erano vaccinati»

La forza dei numeri matura nel lavoro quotidiano tra i pazienti più gravi. Cifre che si traducono in vite: quelle salvate dal vaccino e quelle messe a rischio dal rifiuto. Quanto sia decisiva l’immunizzazione lo conferma un’elaborazione di Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Area critica del «Papa Giovanni»: il rischio di finire in rianimazione è 36 volte più alto tra le persone non vaccinate.

«Negli ultimi 100 giorni, al “Papa Giovanni” abbiamo ricoverato in terapia intensiva 53 pazienti Covid – ha spiegato Lorini, ospite venerdì 10 dicembre del tg di Bergamo Tv –. Su 53 pazienti gravi, 13 erano vaccinati e 40 non vaccinati. Per capire però l’effettivo rischio, occorre pesare queste persone rispetto al totale della popolazione vaccinata e al totale di quella non vaccinata. Indicativamente, in provincia di Bergamo abbiamo 900mila persone vaccinate e 100mila persone non vaccinate. I 40 non vaccinati vanno così rapportati ai 100mila non vaccinati, i 13 vaccinati in terapia intensiva vanno rapportati ai 900mila vaccinati . I calcoli mostrano che tra chi non si vaccina la possibilità di finire in terapia intensiva è 36 volte superiore rispetto a chi invece è vaccinato». Tra l’altro al «Papa Giovanni» da ieri sera i pazienti in terapia intensiva sono saliti a 9. «Le vaccinazioni stanno di nuovo tornando ai massimi livelli di somministrazioni – sottolinea Lorini –: questo ci salverà da metà gennaio in poi, quando avremo una situazione di nuovo in discesa».

Trentasei volte, è questa la dimensione esponenziale del rischio per chi non si vaccina. Numeri basati sulla scienza e sul lavoro quotidiani di medici e operatori sanitari. Alla faccia di chi millanta teorie anti-scientifiche che lambiscono ora l’intimidazione: ieri, infatti, esponenti della galassia «no vax» hanno lasciato dei volantini deliranti sulle auto in sosta nei parcheggi del «Papa Giovanni». La Digos ha acquisito il materiale e avviato le indagini. L’Asst ha presentato un esposto in Procura contro gli autori del gesto scriteriato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA