L’ortomercato si apre alla città
«Qui il nuovo distretto del food»

L’obiettivo è trasformare l’area a parcheggio in una piazza a servizio del quartiere. Il presidente di Bergamo Mercati: «Cambierà anche la logistica interna e tutta la viabilità».

Aprirsi davvero alla città con un progetto di rilancio che trasformerà completamente l’area. Il mercato ortofrutticolo della Celadina si prepara a cambiare volto attraverso un importante investimento sulle strutture in cui ogni giorno, prima dell’alba, centinaia di persone lavorano per consegnare frutta e verdura in ogni angolo della provincia. Un lavoro «oscuro», spesso sottovalutato, ma essenziale per garantire prodotti freschi nei negozi e sulle tavole dei bergamaschi. Finora il comparto è stato piuttosto chiuso, per la natura stessa degli orari a cui deve sottostare, ma l’obiettivo dei prossimi mesi di «Bergamo Mercati», la società partecipata da Palafrizzoni che gestisce l’ortomercato, è presentare un progetto di riqualificazione completa.

Strutture, viabilità, logistica, ma soprattutto la creazione di quello che il presidente Giacomo Salvi chiama il «distretto del food», cioè la ristrutturazione della palazzina e la creazione di una vera piazza. «Ad oggi tutta l’area di fronte all’entrata dell’ortomercato è utilizzata solo come parcheggio - spiega -. Secondo noi può diventare una vera piazza, un luogo che i cittadini possono vivere, per collegare questa parte di via Borgo Palazzo al quartiere della Celadina e quindi a tutta la città di Bergamo. Non vogliamo fare concorrenza alle attività commerciali, ristoranti e bar, che già lavorano bene in zona. Ma il progetto prevede di riqualificare l’attuale palazzina per insediare nuove attività a servizio del quartiere e per far aprire l’ortomercato alla città, come avviene già in tutta Europa».

Una delle ipotesi più concrete è riportare l’ufficio postale, chiuso poche settimane fa. «Abbiamo già contattato Poste italiane per confermare la nostra disponibilità a prevedere un nuovo ufficio proprio qui, con un servizio utile ai cittadini e anche alle attività del mercato». Uno dei passi decisivi è la rivoluzione della mobilità. L’ortomercato infatti si trova al centro di un’area in cui sono attesi grandi cambiamenti nei prossimi anni: la rigenerazione dell’ex Fervet, la nuova bretella di collegamento con l’area della fiera, il raddoppio della linea ferroviaria, il treno per Orio. Ecco perché la necessità di prepararsi già ora al futuro. «Non possiamo fare altrimenti - continua Salvi -. Il primo passo è la conferma, da parte del piano di governo del territorio, della permanenza del mercato in questa area. Ora tutta la logistica passa da via Borgo Palazzo, in prospettiva entrerà dalla nuova tangenziale, quindi dall’attuale retro. Per questo motivo non possiamo non considerare anche un cambiamento di tutte le aree interne. Inoltre dobbiamo installare nuovi impianti - soprattutto celle frigorifere - per garantire la salubrità del prodotto». Tempi e investimenti non sono un tema secondario. Salvi per ora non si sbilancia, parlando di «qualche milione di euro», mentre sui tempi è fiducioso: «Nel giro di qualche mese siamo in grado di fare una proposta precisa agli uffici tecnici del Comune».

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