Lotta all’evasione, Bergamo fa scuola
Con 800 mila euro è quarta in Italia

Il bilancio della collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate con le somme riscosse nel 2018.

I segugi sono seduti dietro le scrivanie, sommersi da carte nell’ufficio tributi del Comune di Bergamo. Esaminano database con migliaia di numeri, confrontano pagamenti, rendite catastali, pochi euro dimenticati chissà in quale f24 dietro cui si può nascondere un’evasione fiscale da molti zeri. Sono come i Ris di Parma: basta una traccia invisibile per risalire al dna del colpevole. Così funziona la lotta all’evasione fiscale.

Quando il malloppo è pronto, i funzionari passano tutto all’Agenzia delle Entrate da dove parte la caccia alle somme nascoste al fisco. Soldi che ritornano, al 100%, nelle casse dei Comuni come prevede un accordo firmato a livello nazionale dieci anni fa, nel 2009. Ecco perché Palafrizzoni, così come altre 21 amministrazioni in provincia di Bergamo, ha deciso di investire personale, talmente specializzato da far scuola in ogni angolo del Paese.

Lo dimostrano i numeri: solo nel 2018 sono stati recuperati 309 mila euro in città (settimo posto a livello nazionale), 831 mila euro in tutta la provincia. Per la Bergamasca quarto posto in tutta italia dietro alle province di Bologna, Milano e Torino. Merito soprattutto del contributo delle amministrazioni di Bergamo e di Lovere. Il paese sulle rive del lago d’Iseo nel 2018 è riuscito a recuperare qualcosa come 229 mila euro. Undicesima posizione in Italia, davanti a metropoli come Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Verona, Roma, Bologna. Sono soldi che contribuiscono (non poco, considerati i tempi) a rimpinguare le casse degli enti locali. Servono a far pagare meno tasse ai cittadini oppure a realizzare un’opera pubblica come un parco o la manutenzione di una strada.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Bergamo, Antonino Lucido, lo definisce «un ottimo lavoro di squadra. Questa collaborazione con i Comuni, in particolare con l’amministrazione cittadina, risale a molti anni fa e continua a dare risultati importanti. Quando due uffici lavorano in sintonia producono effetti positivi. In questo caso i soldi poi vengono investiti sul territorio: con 300 mila euro si può realizzare un nuovo giardino pubblico, oppure sostenere le persone in difficoltà o ancora far pagare meno tasse». Il direttore continua a tenere la porta aperta, in attesa che qualche altro Comune si impegni a collaborare. «La Bergamasca è una delle province con la più alta adesione, però si può fare sempre meglio. A breve manderò una comunicazione alle amministrazioni bergamasche per cercare di estendere questo progetto. Non dimentichiamo che è a costo zero, anzi, l’obiettivo è proprio trovare risorse da destinare alla collettività».

Rispetto a qualche anno fa però il Comune di Bergamo ha visto diminuire le somme riscosse. C’è un perché. Quando un evasore viene «pizzicato» non è più nascosto al fisco. Quindi dopo i primi anni di boom - nel 2012 sono stati recuperati 1,2 milioni solo in città - i segugi dell’ufficio tributi hanno dovuto affinare il loro fiuto. «Continuiamo una tradizione positiva, che riusciamo a mantenere su livelli molto alti - spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio Sergio Gandi -. Il dato quantitativo è notevole in relazione al fatto che è difficile far emergere nuova evasione fiscale dopo averne già accertata molta. Quando un evasore viene trovato diventa “noto al fisco”. Per questo motivo il nostro compito diventa sempre più complicato. Ci riusciamo grazie alla tecnica sviluppata dagli uffici e dalla loro alta operatività».

Una tradizione che però potrebbe interrompersi. Il trasferimento del 100% delle somme accertate agli enti locali infatti è stato prorogato solo fino al 2019. Per i prossimi 12 mesi c’è il rischio che il lavoro degli uffici non produca effetti sulle casse dei Comuni. «Abbiamo già fatto presente questo problema e speriamo che vengano promosse azioni, anche attraverso l’Agenzia delle Entrate, per continuare la collaborazione - continua Gandi -. Credo che sia importante confermare questo contributo ai Comuni virtuosi. Un premio al lavoro».

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