Maturità atto secondo, prove differenti per ogni singolo istituto. Ed ecco le tracce scelte dai nostri vip

Le prove Oggi si presenta il secondo scritto: le tracce definite dalle singole scuole per tener conto del programma effettivamente svolto stante la pandemia. I Pinguini Tattici: musica al centro. Parodi: Pascoli, ero una secchiona.

La prova scritta di italiano è appena andata in archivio e già l’attenzione dei maturandi bergamaschi è rivolta al secondo round dell’Esame di Stato. Oggi, 23 giugno, si svolgerà infatti la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi.

La novità

Quest’anno la prova sarà predisposta dai singoli istituti, che potranno così tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico, anche in considerazione dell’emergenza pandemica. La durata della seconda prova scritta cambia da indirizzo a indirizzo; si va dalla prova in un unico giorno, con durata in genere di 6 ore (ma ci sono quadri di riferimento che possono prevedere anche una durata di 4 ore o una, massima, di 8 ore), alla prova dei licei artistici che dura 3 giorni (6 ore al giorno). Nei licei musicali e coreutici la prova dura due o più giorni, e comprende una parte scritta/teorica e una performativa.

Tre proposte

Entro oggi i docenti che insegnano la disciplina oggetto del secondo scritto, e che fanno parte delle commissioni d’Esame di ciascuna scuola, dovranno elaborare tre proposte di tracce sulla base delle informazioni contenute nei documenti predisposti dai Consigli di classe. Tra queste proposte sarà sorteggiata, domani, giorno della prova, la traccia che sarà svolta da tutte le classi coinvolte. La prova si svolge in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica, ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio ed è intesa ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo.

Un gioco con i vip bergamaschi

E intanto abbiamo «giocato» con alcuni personaggi noti della Bergamasca per capire che traccia avrebbero scelto se ieri fossero stati loro a dover affrontare la prima prova dell’Esame di Stato.

«Sia pensando a quando ero studente sia pensando al presente, avrei svolto il testo argomentativo su “Musicofilia” di Oliver Sacks – risponde senza indugi Nicola Buttafuoco, musicista e produttore, chitarrista dei Pinguini Tattici Nucleari, che la maturità l’ha fatta nel 2013 al Belotti in città –. La musica mi ha sempre appassionato, di Sacks conoscevo “Risvegli” (da cui fu poi tratto un film, ndr) e “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”. Leggendo la traccia mi è piaciuto tantissimo il concetto di definizione astratta di musica: è qualcosa che non ha simboli, che non può essere rappresentata, ma che fa presa sulle persone. La musica arriva a tutti, senza la necessità di averla studiata». E qual è stata, nove anni fa, la colonna sonora della notte prima degli esami di Buttafuoco? «Scar Tissue, dei Red Hot Chili Peppers», rilancia il musicista.

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Tiziano Incani, in arte «Il Bepi», guarda le tracce di quest’anno e va controcorrente: «Avrei avuto la tentazione di affrontare uno dei temi più caldi e controversi, partendo dal testo di Liliana Segre e Gherardo Colombo, e facendo anche ragionamenti non scontati – racconta il musicista, “maturato” al Decio Celeri di Lovere nel 1993 -. Avevo fatto un po’ così anche quando toccò a me: scelsi un tema sulla guerra in Jugoslavia. Probabilmente non scrissi quello che il presidente di commissione si aspettava e presi un brutto voto, che contesto ancora oggi: è stato valutato il contenuto, non la forma». E perché, quest’anno, non avrebbe scelto «Musicofilia»? «Sono in una fase un po’ di repulsione, non è un momento in cui mi sento così amico della musica», replica Incani.

Cristina Parodi, diplomata con 60/60 al liceo classico Plana di Alessandria, giornalista e moglie del sindaco Giorgio Gori, sfodera il sorriso: «Avrei scelto la poesia di Pascoli, sono sempre stata una gran secchiona – ride -: ho sempre amato la letteratura italiana, ai miei tempi feci il tema sull’Infinito di Leopardi. Ma tutte le tracce di quest’anno sono state interessanti, hanno toccato tematiche importanti. La maturità ha un valore importantissimo, è il primo vero esame da adulti che avviene nella vita dei ragazzi: uno scoglio, ma anche un traguardo. Penso a mia figlia più piccola (Angelica, classe 2001, ndr), che non ha potuto fare la maturità per via del Covid: studiava in Inghilterra, rientrò per la prima ondata della pandemia e la sua scuola valutò poi gli studenti in base agli esami che avevano fatto a gennaio in preparazione della maturità. Mi è dispiaciuto che non abbia avuto la paura e la gioia di quel momento, il più bello di quella fase della vita».

«Penso a mia figlia più piccola (Angelica, classe 2001, ndr), che non ha potuto fare la maturità per via del Covid: studiava in Inghilterra, rientrò per la prima ondata della pandemia e la sua scuola valutò poi gli studenti in base agli esami che avevano fatto a gennaio in preparazione della maturità. Mi è dispiaciuto che non abbia avuto la paura e la gioia di quel momento, il più bello di quella fase della vita

La pallavolista Federica Stufi, centrale del Volley Bergamo, va a botta sicura: avrebbe scelto il discorso di Giorgio Parisi. «Oltre a essere un testo bellissimo – racconta l’atleta –, va a toccare il mio percorso di studi superiori e la mia sensibilità: ho fatto il liceo delle scienze sociali a indirizzo biomedico (a Cremona, ndr), la riflessione di Parisi parla del cambiamento climatico ma ha anche a che fare con l’essere umano, con la filosofia della vita, col modo in cui stiamo abusando del pianeta. La mia maturità? Avevo scelto la traccia sull’attualità: mi piace leggere e farmi ispirare dagli autori, anche se non sono d’accordo con loro. Anzi, soprattutto se non sono d’accordo: la dialettica è uno stimolo».

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Per lo scrittore bergamasco Raul Montanari, le tracce disegnano «un menu misto che non manca di spunti interessanti. L’impressione generale è che si sia cercato di non complicare le cose ai maturandi, di tenere presenti le difficoltà che le restrizioni dovute al Covid hanno dato al rapporto fra insegnanti e allievi. I temi letterari hanno un sapore classico, quelli di attualità toccano argomenti popolari come i social, il razzismo, la catastrofe climatica. Fossi stato seduto dietro uno di quei banchi – riflette – avrei però accettato la sfida di parlare del potere della musica, un fenomeno che ha ancora qualcosa di misterioso, perché scavalca la razionalità e punta dritto alle emozioni».

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