Medici di base, la Lombardia ne perderà 135 in due anni. «Pochi gli iscritti ai corsi»

SANITÀ . È la previsione per il 2025 fatta a livello regionale da Agenas. Marinoni: «Le borse di studio aumentate, ma manca chi partecipa ai bandi».

Ancora in sofferenza, ma meno che altrove. La carenza di medici di base proseguirà e non basteranno un paio d’anni per far sì che i nuovi rinforzi tamponino totalmente o addirittura superino le uscite (cercando peraltro di recuperare il gap del passato). Ma, quantomeno, la Lombardia terrà botta meglio di altri territori. È quanto scorre in filigrana a una recentissima proiezione dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i sistemi sanitari regionali, che ha fatto nuovamente il punto sulla medicina generale, svelando anche un calcolo su quello che sarà il «turnover» di qui al 2025. E appunto: partendo dai numeri di fine 2021 (quando in Lombardia erano 5.774 i medici di famiglia), si stima che entro il 2025 «usciranno» dal sistema 1.963 camici bianchi, mentre ne entreranno in servizio 1.828. Il tasso di turnover sarà dunque del 93%, e così alla fine ci saranno 135 medici di base in meno in tutta la Lombardia (e potrebbero essere una decina le nuove carenze in Bergamasca).

Pensionamenti certi e nuovi ingressi: questi i fattori che Agenas ha considerato per le sue stime.

La Lombardia oltre il 90% del turnover

Sempre entro il 2025, in tutta Italia appenderanno il camice al chiodo 13.780 medici di base, che saranno sostituiti solo da 10.148 nuovi colleghi: ce ne saranno così 3.632 in meno, la media nazionale del turnover è solo del 74%. In sostanza: se ne andranno quattro medici, ne arriveranno tre. La Lombardia è insieme al Molise l’unica regione che supererà il 90% di turnover. Si tratta ovviamente di stime, l’Agenas disegna questo scenario sulla base di due variabili. Da un lato pensionamenti certi, cioè il totale dei medici che arriveranno ai 70 anni d’età, ma, specifica l’Agenzia, «la proiezione non tiene conto di quel piccolo numero di medici di medicina generale che per cause diverse annualmente lascia la convenzione indipendentemente dall’età anagrafica», e dunque potrebbero esserci maggiori uscite.

Marinoni: «Ora il problema è riuscire ad avere sufficienti iscritti ai corsi di formazione in Medicina generale»

I nuovi ingressi, invece, sono calcolati «a partire dal numero di posti disponibili al Corso di formazione in Medicina generale negli anni dal 2022 al 2025, ipotizzando che il 100% degli ammessi completi l’iter formativo nei tre anni previsti»: ma, come s’è visto recentemente, a volte capita che il numero degli iscritti al corso sia inferiore al numero dei posti messi a bando. Il dato oggettivo è comunque il forte aumento di posti messi a bando per il Corso di formazione in Medicina generale: nel 2022 la Lombardia ha stanziato 715 borse di studio.

«Rilanciare l’attrattività»

«La situazione è nota», premette Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo. «Il tema di fondo – prosegue Marinoni – riguarda l’attrattività della professione: si riduce sempre di più, per i motivi che tutti sappiamo. Il lavoro burocratico e di front office è sempre maggiore, ed è un lavoro che espone anche a dei rischi».Sullo scenario futuro, un nodo centrale è rappresentato dai medici in ingresso: «Le stime si basano sui posti messi a disposizione nei Corsi di formazione specifica in Medicina generale – prosegue Marinoni -. I posti sono stati aumentati nel corso degli anni, ora il problema è riuscire ad avere sufficienti iscritti: abbiamo visto che possono invece rimanere vuoti alcuni posti. Purtroppo questi corsi rischiano di apparire di serie B: a differenza delle specializzazioni universitarie non rilasciano un titolo accademico e la borsa di studio è la metà».

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