Medici non vaccinati, via ai controlli. Chi non è in regola rischia la sospensione

I controlli sono in corso, ed è il primo step di un percorso approfondito. Con decreto del 1° aprile è stato introdotto l’obbligo vaccinale per le «professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario», ampia galassia che va dai medici ai farmacisti passando per odontoiatri e psicologi.

Scattato il provvedimento, è scattata anche la procedura di verifica. Che ora, appunto, vive la prima fase di check: gli ordini professionali hanno inviato alla Regione gli elenchi dei propri iscritti, e il Pirellone in questi giorni ha iniziato un primo controllo.

Non ci sono numeri su quanti siano gli operatori sanitari che non hanno aderito alla campagna vaccinale, «ma l’impressione è che siano pochi – commenta Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo –: mi sembra che tutti si vogliano vaccinare». L’iter è definito. Un nome dopo l’altro, la Regione sta verificando che questi camici bianchi abbiano effettivamente ricevuto le proprie somministrazioni, incrociando i nominativi con i dati del Siavr, il sistema informatico che dà conto delle vaccinazioni. Dopodiché, finita la prima scrematura, la Regione invierà a ciascuna Ats l’elenco dei medici che non risultano vaccinati: e sarà poi ciascuna Ats a convocare questi professionisti per capire come mai non abbiano ricevuto l’immunizzazione. Naturalmente, la mancata vaccinazione non implica che chi si presenta di fronte all’Ats sia un «no vax»: ci possono essere casi di inidoneità alla vaccinazione, e il medico convocato potrà (dovrà) presentare la documentazione che comprovi questa situazione di incompatibilità col farmaco. E in caso contrario? Se la certificazione non risulta, il nominativo sarà inviato all’ordine professionale di appartenenza, che dovrà provvedere a sospendere questi lavoratori dalle attività a contatto col pubblico. «Chi invece è impossibilitato a vaccinari per motivi di salute – spiega Marinoni – dovrà seguire un percorso protetto. Si tratta soprattutto di inidoneità temporanee alla vaccinazione, che col tempo possono essere risolte».

Negli ultimi giorni, intanto, sul portale delle prenotazioni vaccinali è stato aggiunto un apposito «bottone» riservato alle prenotazioni delle categorie per cui l’immunizzazione è obbligatoria, come previsto dal decreto d’inizio aprile: è una possibilità per far sì che tutti i professionisti del settore si mettano in regola, visto che la fase 1 e la fase 1-a, quelle dedicate appunto ai camici bianchi, si sono sostanzialmente già concluse da tempo (e lì l’adesione avveniva per chiamata tramite gli elenchi in mano alle Ats). Rispetto alle prenotazioni per gli altri target, cambia leggermente la modalità: occorre prima inserire il codice fiscale e il numero di tessera sanitaria, e solo dopo questo passaggio di verifica, entro 24-48 ore dalla richiesta di registrazione si potrà procedere con la classica prenotazione dell’appuntamento.

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